Fondo di finanziamento degli Enti di Ricerca

Già da diversi anni (per effetto dell’art. 7 del D.lgs. 204/1998), i finanziamenti da destinare ai vari enti di ricerca, inclusi i maggiori -per finanziamenti- come CNR, ASI e INFN, sono distribuiti annualmente a partire da un unico fondo (il cosiddetto “fondone”), finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), e il cui ammontare è determinato dalla legge finanziaria (che da quest’anno si chiama legge di stabilità) nella tabella C. Il MIUR, infatti, provvede annualmente ad emanare un decreto ministeriale che attribuisce ai vari Enti gli stanziamenti, ripartendo il “fondone”.

Per il 2009, con D.M. 12 febbraio 2010, sono stati attribuiti € 1.642,8 milioni a 14 enti di ricerca.Sullo schema di decreto per il 2010 (atto 303), che prevede la ripartizione tra le medesime istituzioni di € 1.769 milioni, la VII Commissione della Camera ha espresso parere favorevole il 15 dicembre 2010 . Al Senato, la VII Commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni il 14 dicembre 2010. Dopo la registrazione alla Corte dei Conti, il decreto ministeriale verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

C’è da notare come per la prima volta compaiano dei finanziamenti vincolati a progetti bandiera, in particolare 19 milioni per il progetto SuperB per l’INFN.

Tuttavia, all’art. 13 del medesimo decreto ministeriale, viene stabilito che

“Per l’anno 2011 gli enti di ricerca di cui al precedente art. 1, ai fini dell’elaborazione dei rispettivi bilanci di previsione, potranno considerare quale riferimento l’87% dell’assegnazione per ciascuno di essi stabilita con il presente decreto, con esclusione degli importi a destinazione vincolata […] Relativamente all’anno 2012 la predetta indicazione dell’87% potrà essere oggetto di successiva modifica.”

e al successivo art. 14:

“Per l’anno 2011 con apposito decreto si provvederà a destinare, ai sensi dell’art. 4 del Decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, una quota pari al 7% dello stanziamento del Fondo ordinale al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti. I criteri e le motivazioni di assegnazione della predetta quota saranno disciplinati con decreto ministeriale avente natura non regolamentare. Una ulteriore quota pari all’8% del Fondo sarà destinata a finanziare i progetti bandiera inseriti nella programmazione nazionale della ricerca e progetti di ricerca ritenuti di particolare interesse nell’ambito delle scelte strategiche e/o degli indirizzi di ricerca impartiti dal Ministero, anche nella prospettiva di favorire un incremento della quota contributiva direttamente destinata al sostegno di attività di ricerca”

E’ chiaro come questo decreto presenti un carattere bivalente: da una parte destina risorse aggiuntive vincolate a progetti specifici, dall’altra introduce un taglio netto del 13% del finanziamento globale a ciascun ente, che – vale la pena di ricordare – si traduce in una percentuale molto maggiore sulla quota dedicata alla ricerca, essendo una grande percentuale del budget “incomprimibile”, cioè destinato a spese di funzionamento e di personale, taglio che andrebbe recuperato, con meccanismi ancora non ben chiari in due modi diversi:

  • un 7% da recuperare sulla base della qualità della ricerca di ciascun ente: tale valutazione dovrebbe essere effettuata dall’ANVUR e che è ben lungi dall’essere operativa, oppure, nell’attesa, dal CIVR, che pure non è ancora operativo per la valutazione del quinquiennio 2004-2008 e non produrrà un risultato prima di 18 mesi dal momento in cui tale programma diventasse operativo (come sottolineato in un altro nostro precedente articolo), e dunque per l’anno 2011 gli unici indicatori potrebbero provenire dalla valutazione 2001-2003 (VTR 2001-2003), ovvero vecchia di quasi un decennio!
  • un 8% da recuperare sulla base della approvazione e programmazione dei 12 progetti bandiera inseriti nel Piano Nazionale della Ricerca (PNR): anche in questo caso, il PNR (che peraltro fa riferimento al triennio 2010-2012, e quindi già ampiamente in ritardo) è stato presentato al CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), che deve valutarlo e, soprattutto, deve reperire i finanziamenti aggiuntivi. Anche in questo caso, non è affatto scontato che l’approvazione del PNR, da parte del CIPE prima, e del Consiglio dei Ministri poi, avvenga in tempi rapidi.

Non è quindi un caso che il 21 dicembre 2010 la VII Commissione della Camera abbia approvato la risoluzione 7-00454 che impegna il Governo a:

  • presentare lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo entro il primo trimestre di ogni anno,
  • a mantenere inalterato per il 2011 almeno il livello di crescita del Fondo e a reperire risorse aggiuntive per la premialità e i progetti bandiera (quelli individuati nel Piano Nazionale della Ricerca)
  • a rendere operativa l’ANVUR.

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