INFN: bilancio 2010 (parte 4)

Fine anno, tempo di bilanci…

Dopo aver parlato di (solo alcuni) risultati scientifici nella prima parte, delle vicende legate al riordino e al nuovo statuto nella seconda parte, e i provvedimenti legislativi che hanno riguardato l’INFN nel 2010 nella terza parte, vediamo qual è stata l’evoluzione del problema del precariato nell’INFN, nel corso di un anno così cruciale.

Anche in questo caso, occorre partire da un po’ più lontano.

Dal 1992 al 2002 il rapporto tra ricercatori assunti nell’INFN ogni anno (circa 20) e ricercatori andati in pensione (circa 10) ha permesso di mantenere bassa l’età media e un numero di dipendenti a tempo determinato ragionevole: 160 ricercatori precari rispetto a 570 a tempo indeterminato. A questo punto è iniziato un periodo di stretta delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni con limiti sia per il tempo indeterminato che per i contratti a termine. Inoltre la dotazione organica dell’INFN è stata diminuita nel 2005 a 1909 dipendenti, di cui 615 ricercatori. L’impossibilità di assumere ha portato ad accumulare rapidamente un numero enorme di precari, fino a raggiungere, nel 2006, 700 persone (includendo tutte le figure professionali).

A fronte di una situazione di tale emergenza, il Governo Prodi ha introdotto nel 2006 le cosiddette “procedure di stabilizzazione” per assumere il personale con più di tre anni di anzianità che avessero passato una selezione nazionale al compimento della procedura. Le stabilizzazioni sono partite ad inizio 2008, in seguito, l’INFN ha applicato una norma del contratto collettivo (l’art. 5), per assumere a tempo indeterminato coloro che avesser vinto un concorso per un posto a termine ma con modalità simili a quelle per i tempi indeterminati.

Nel frattempo cade il Governo Prodi. Il 18 Aprile 2008, il Dipartimento della Funzione Pubblica a firma del Ministro Nicolais emana la circolare n.5/2008 dove si dà una visione restrittiva delle norme sulla stabilizzazione. Segue una serie di vicissitudini, che passano dalla famigerata legge 133/2008, che in primo tempo addirittura riduce la pianta organica dell’Ente del 10%.

Nasce il coordinamento dei precari INFN, e il sito www.buconero.eu, che per quasi 2 anni, raccoglie informazioni, permette di discutere e catalizza l’impegno per limitare gli effetti drammatici di questa situazione. Dalle centinaia di post si può ricostruire buona parte di questo travagliato percorso.

Alle fine del 2008, il D.L. 180/2008 (convertito nella L.9/2009) cancella il taglio del 10% di personale, ma resta il problema di una pianta organica comunque non in grado di assorbire tutti i precari, e il regime sempre più rigoroso delle assunzioni, introdotto dal Ministro Brunetta. Intanto l’INFN decide di “pre-selezionare” i ricercatori precari, costringendoli a un concorso di “idoneità” (cosiddetta R5), e introduce degli appositi assegni di ricerca come “scivolo” verso l’industria.

Alla fine del 2009 (con la finanziaria, L. 191/2009) giungono le risorse per poter bandire i concorsi per ricercatore a tempo indeterminato del piano straordinario del precedente ministro Mussi: per l’INFN si tratta di 37 posti, che vengono banditi a marzo del 2010, mentre a fine maggio 2010 vengono nominate le commissioni. Nel frattempo vengono assunte 78 persone nel 2009 e altre 70 nel 2010, tra stabilizzati, art. 5 e vincitori di concorso. Lo svolgimento del concorso è storia recente: la sua conclusione è di dicembre 2010 (abbiamo pubblicato recentemente le graduatorie).

E ora? Il problema principale è certamente il blocco, di fatto, delle assunzioni, e l’ulteriore stretta sui contratti a tempo determinato:

  • il turn-over è ridotto a 1/5 dei pensionamenti si traduce in circa 30 posti in 3 anni per l’intero INFN;
  • la spesa per contratti a termine, che gia’ era il 35% di quella del 2003, e’ ora ridotta di un altro 50%, provocando la perdita di 35 posti.

Anche tenendo conto i 37 ricercatori vincitori di concorso sono stati o verranno assunti in questi giorni, e le altre 39 assunzioni per cui si attende l’autorizzazione dal Ministero delle Finanze (9 tecnologi, 15 tecnici, 15 amministrativi), le risorse sono sufficienti a garantire tutti i contratti a tempo determinato. Oltre ai 78 tecnici ed amministrativi, indispensabili al funzionamento delle strutture e dei servizi, e i ricercatori idonei al concorso, l’INFN intende dare nuovi contratti a termine al massimo per 20 o 25 ricercatori. A questo punto, però, le risorse non sono sufficienti a mantenere in servizio i 96 tecnologi a tempo determinato. Verrà garantito, a partire dal 31 gennaio 2011, a tutti i tecnologi in scadenza un rinnovo di 6 mesi, periodo durante il quale l’Ente studierà la possibilità di realizzare una nuova entità (consorzio, fondazione o altro), legata anche al mondo produttivo, nel quale far transitare una buona parte di questo personale.

Queste problematiche, insieme alle vicende legate al nuovo Statuto, sono state discusse dalle organizzazioni sindacali con il presidente Petronzio nell’ultimo incontro del 15 dicembre 2010, di cui abbiamo raccolto i comunicati sindacali.

 

 

2 pensieri su “INFN: bilancio 2010 (parte 4)

  1. E’ chiaro che il rinnovo di 1 anno per gli idonei al concorso per ricercatore a tempo indeterminato, vuol essere un segno di buona volontà, per cercare di portare, per quanto possibile, queste persone fino alla prossima opportunità di concorso

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