Il Consiglio Europeo delle Ricerche (European Research Council, ERC) ha assegnato gli “Advanced Grants” per scienziati con almeno 10 anni di carriera, all’interno del VII Programma Quadro di Ricerca della Commissione Europea (2007-2013), con lo scopo di sostenere l’eccellenza, incoraggiare studi di frontiera e finanziare le proposte innovative dei migliori ricercatori. Ogni anno, ERC eroga consistenti borse di ricerca anche a giovani ricercatori nella fase iniziale della loro carriera (Starting Grants), per un totale di oltre un miliardo di euro. Si tratta di un supporto economico in aggiunta e non in sostituzione dei finanziamenti nazionali. Il budget di questo bando, il terzo per “Advanced Grants”, pari a 590 milioni di Euro, è stato distribuito tra 266 progetti (fino ad un importo massimo di 2.5 milioni in 5 anni), scelti tra i 2009 presentati (in crescita rispetto al precedente bando), con un tasso di successo, quindi, del 13%.
I vincitori sono di 26 nazionalità, e svolgeranno i loro progetti in praticamente nei paesi dell’Unione (o associati). La percentuale dei progetti presentati nelle tre aree sono state:
- Physical Science & Engineering: 48%
- Life sciences: 37%
- Social sciences and Humanities: 17%
L’Italia (con 21 progetti) si piazza insieme alla Svizzera al quarto posto, dopo Regno Unito (53 progetti), Germania (45 progetti) e Francia (32), nella classifica delle nazionalità “ospitanti”, e al quarto posto anche nella classifica delle nazionalità dei vincitori, dimostrando, inoltre, una discreto +2 nel bilancio di “attrattività” (3 progetti di cittadini non italiani saranno ospitati in Italia, mentre un italiano andrà a svolgere il suo progetto in un altro paese).
Link: Comunicato stampa ERC
Mi chiedo quale sia il denominatore dei progetti targati INFN; posto che il numeratore e` 0 ….
dai titoli riportati in http://erc.europa.eu/pdf/ERC_AdG2010_Results_PE.pdf direi nessuno
La domanda credo fosse quanti proponenti INFN…
Il denominatore, in questo caso e’ 7.
Ancora piu’ triste e’ che, nel nuovo bando che sta per chiudersi il prossimo 9 febbraio, il denominatore INFN sara’ zero.
Da efficienza zero a efficienza indefinita…
A parte le batture, il fatto che neanche “si prova”, vuol dire che i ricercatori, sia junior che senior, sono disillusi sulle effettive possibilità di ottenere il grant e, forse, anche sull’effettivo “sostegno” dell’Ente, a torto o a ragione, anzi da parte mia senza nulla togliere agli sforzi che CRUE fa con i mezzi che ha a disposizione.
Non c’e’ correlazione con il GDP in R&D, numero di ricercatori (http://www.oecd-ilibrary.org/economics/oecd-factbook_18147364), e questo probabilmente indica che in ogni caso quella parte della ricerca italiana che funziona (quel pubblico che oggi e’ praticamente l’unica ricerca che in Italia c’e’) e’ apprezzata, centra i parametri europei ed e’ capace di pensare ed ideare progetti di rilievo. Sarebbe interessante fare una analisi accurata dei risultati per area per vedere e capire come e dove siamo riusciti ad eccellere…
Approfitto per segnalare la pagina della Commissione per i Rapporti con l’Unione Europea dell’INFN, che informa e fornisce supporto tecnico-amministrativo ai proponenti di progetti europei nell’Ente:
http://www.infn.it/eu/crue/index.php
Pessima performance di tutti gli enti pubblici di ricerca: i vincitori italiani appartengono a università o istituzioni didattico-scientifiche (come la SISSA), o medico-scientifiche (come l’Istituto Europeo di Oncologia) o fondazioni (IFOM, INGM).
La lista dei progetti vincenti:
Fai clic per accedere a ERC_AdG2010_Results_All_by_Country.pdf