ROMA – Si riaprono i termini per i ricorsi del lavoro da parte dei precari. “Per tutto quest’anno non si applicherà la norma del famigerato Collegato 1 sul lavoro che fissava al 23 gennaio i nuovi termini per l’impugnazione dei licenziamenti. Finalmente si riesce a salvaguardare in questa legislatura una norma che tutela chi lavora, anzichè tagliare quelle che esistono, e questo è certamente un fatto assai positivo”. Così Achille Passoni, senatore del Partito Democratico e membro della Commissione lavoro di Palazzo Madama che annuncia l’ok delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio all’emendamento presentato al milleproroghe.
“Migliaia – sottolinea il senatore Passoni – sono stati coloro che, avuto conoscenza dell’esistenza della norma niente affatto pubblicizzata dal governo, hanno aperto vertenze entro la scadenza prevista dall’art. 32 della legge 183 del 2010, ma molti di più saranno coloro che, grazie al nostro emendamento, avranno il tempo per decidere se impugnare un licenziamento ritenuto illegittimo”.
“Non va dimenticato, infatti, che la tipologia precaria del contratto atipico comporta spesso una oggettiva ricattabilità del lavoratore che alla scadenza del contratto stesso spera che, dopo qualche mese, il datore di lavoro glielo rinnovi. Cosa questa che induce a non agire per vedersi stabilizzato il contratto da un giudice, ma di attendere nella speranza di un rinnovo, magari dopo qualche mese”, conclude il senatore Pd.
Soddisfazione della Cgil: “Un risultato molto positivo e molto Importante, frutto della caparbia mobilitazione di questi due anni contro le norme sbagliate del collegato lavoro”. E’ quanto afferma il segretario confederale, Fulvio Fammoni. Il dirigente sindacale ricorda: “avevamo chiesto in tutti i passaggi parlamentari l’abolizione della retroattività o perlomeno la sua non applicazione per tutto il 2011. Adesso – aggiunge Fammoni – anche il governo si è dovuto piegare, dando parere positivo all’emendamento, perché sa bene che la norma sarebbe risultata incostituzionale e perché le decine di migliaia di ricorsi presentate nei 60 giorni avevano già in gran parte vanificato la norma tagliola”.
Fonte: La Repubblica
Milleproroghe, precari: sì a proposta Pd. Stop tagliola su ricorsi anti-licenziamenti.
ROMA – L’esame del Milleproroghe in Senato potrebbe essere “prorogato”. Dopo una giornata nella quale le commissioni Affari costituzionali e bilancio hanno lavorato a singhiozzo e soprattutto atteso indicazioni da governo e maggioranza impegnati nel cercare una sintesi sulle diverse proposte di modifica, si è deciso di “sconvocare” i lavori per riprenderli in serata. Nel frattempo molti senatori hanno riferito che l’ipotesi più probabile è quella di chiedere al presidente del Senato, Renato Schifani, una ‘prorogà dei lavori in commissione. Anche per evitare di arrivare giovedì mattina in aula (così era inizialmente previsto) senza il mandato al relatore. Dovrebbe essere in ogni caso la capigruppo di Palazzo Madama, convocata per giovedì alle 9, a decidere il da farsi.
L’ipotesi sarebbe dunque quella di arrivare in aula non giovedì, ma lunedì e – riferiscono fonti parlamentari – dopo il voto sulle pregiudiziali, arrivare al voto di fiducia martedì stesso. Il provvedimento verrebbe poi inoltrato a Montecitorio che, in tempi strettissimi, e dunque quasi certamente con un nuovo voto di fiducia, dovrebbe convertire definitivamente il decreto. Alla base di questa “empasse” ci sarebbe la difficoltà di sciogliere alcuni nodi a partire, ad esempio, dagli enti locali. Ma problemi ci sarebbero anche su emendamenti già approvati tipo quello sulla media compensazione.
Passa intanto nell’esame delle commissioni un emendamento del Pd che di fatto blocca la “tagliola” prevista sul collegato al Lavoro per gli eventuali ricorsi di precari in caso di licenziamento. Norma che riceve il plauso di Cgil, Cisl e Uil. «Per tutto quest’anno – spiega Achille Passoni, senatore del Partito Democratico e membro della Commissione lavoro di Palazzo Madama – non si applicherà la norma del famigerato collegato sul lavoro che fissava al 23 gennaio i nuovi termini per l’impugnazione dei licenziamenti». Via libera inoltre ad un emendamento “bipartisan” sulla media conciliazione, cioè alle novità in materia di mediazione per la conciliazione delle controversie civili e commerciali. Le nuove norme partiranno, ma solo dal marzo 2012. Arriva inoltre l’emendamento “Pompei” già annunciato che prevede maggiori fondi per il personale e un programma straordinario di interventi conservativi finanziato anche grazie a potenziali sponsor. E novità sarebbero in arrivo anche per l’editoria, con un reintegro parziale dei fondi (50 milioni) tagliati al settore. Infine un emendamento del relatore Lucio Malan (approvato) potrebbe ridurre i fondi (100 milioni) previsti per i malati di sclerosi amiotrofica.
Fonte: Il Messaggero