La denuncia dei sindacati: pubblicazioni uguali ma punteggi diversi. Nel mirino anche altre prove per dirigenti di ricerca
ROMA – Se un concorso non è a misura del candidato, allora può esserlo il punteggio. Di valore gonfiato, fino al raddoppio. E così, con un semplice tocco di penna è possibile diventare dirigente di ricerca al Cnr. Per questo, i membri di una commissione esaminatrice, sono stati rinviati a giudizio. I quattro componenti, Giuseppe Malsane, Paola Fedi, Roberto Puerili e Alberto Marinino, il presidente Giuliano Mario Francesco Ferro e la segretaria di commissione Anna Maria Rintuzzo, sono accusati, in concorso fra loro, di abuso d’ufficio e falsità ideologica.
Il concorso in questione si è svolto nel marzo del 2006: in tutto 16 posti per dirigente di ricerca di primo livello del Cnr, area disciplinare scienza della Terra. Uno dei candidati, Fausto Guizzate ha ottenuto 19 punti su un massimo di 40 per le pubblicazioni presentate per l’ammissione al concorso. O meglio è questo il punteggio scritto sulla scheda di valutazione siglato dal presidente di commissione. Perché, sul foglio di riepilogo del punteggio, c’è tutto un altro risultato: 36.6 su 40. Quasi il doppio. Giusto le cifre necessarie a far ritrovare Fausto Guizzate quinto in classifica. E così, un nuovo dirigente è stato nominato.
A denunciare l’accaduto sono stati due componenti della segreteria nazionale del sindacato Usi/Arda-Ricerca, Franco Mastica e Toccò Tutto, a seguito di numerose segnalazione di presunte irregolarità da parte di diversi candidati. Ma nella relazione allegata alla loro denuncia c’è molto di più. I sindacalisti, parlano di 62 concorsi interni al Cnr per un totale di 475 posti per 2300 candidati. Quello di Fausto Guizzate non è un caso isolato, anche se è l’unico che gli stessi sindacalisti hanno ritenuto di rilevanza penale.
Di storie da raccontare ce ne sono tante. Come quella di una candidata con un curriculum d’eccellenza che ha ottenuto un punteggio di 2 su 4 per una pubblicazione di cui era prima autrice. Ha collaborato con lei una sua collega che, per la stessa pubblicazione, allo stesso concorso, ha raggiunto un punteggio di 3,8: quasi il doppio per un lavoro identico. Ci sono poi le storie delle strane coincidenze, come quella di un ricercatore dell’istituto di Scienze e tecnologie della cognizione di Padova, che ha deciso di iscriversi ad un concorso del Cnr, ma scegliendo la materia di Scienze filologiche letterarie. Davvero strano per chi ha un curriculum come il suo, se non fosse che un membro della commissione esaminatrice è il direttore dell’istituto che frequenta.
Per il sindacato ci sarebbe molto da discutere anche sulle modalità di ammissione ai concorsi. Per ventitrè posti disponibili come ricercatori d’ingegneria dell’Informazione la commissione ha dovuto esaminare le domande di 98 candidati. In tutto 5 riunioni per un tempo totale di 38 ore e 45 minuti, oltre mille documenti. Un tempo lunghissimo se paragonato a quello impiegato dalla commissione del concorso di scienze della Terra: sempre 98 candidati, ma le ore impiegate ad esaminare le loro domande di ammissione sono state soltanto 8, nemmeno cinque minuti per ognuno. Nelle stesse ore, i membri della commissione hanno avuto il tempo pure di scrivere la graduatoria finale degli ammessi al concorso con relativo calendario.
Fonte: Il Messaggero