Progetto al via al Gran Sasso
L’AQUILA – In una delle grandi caverne del laboratorio sotterraneo di fisica piu’ grande del mondo comincia la caccia ai neutrini, le particelle che sono i messaggeri degli aspetti piu’ misteriosi dell’universo. Nei Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) del Gran Sasso e’ stato inaugurato oggi l’esperimento Icarus. Il suo padrino e’ stato il Nobel Carlo Rubbia, che lo ha ideato nel 1977. ”E’ un esperimento nato dalla curiosita’ e segna un primato per l’Italia”, ha detto Rubbia.
Per il presidente dell’Infn, Roberto Petronzio, e’ la risposta ad una delle maggiori sfide della fisica contemporanea. Entusiasta anche la direttrice dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Lucia Votano, per la quale Icarus ”apre le porte a una nuova fisica”
Sotto 1.400 metri di roccia, il cuore di Icarus (Imaging Cosmic and Rare Underground Signals) sono due contenitori di argon liquido lunghi 20 metri, larghi 3 metri e alti altrettanto, bersagliati dal fascio di neutrini artificiali prodotti nel Cern di Ginevra e ”sparati” attraverso 700 chilometri di crosta terrestre. I neutrini arrivano al rivelatore a decine di miliardi, ma solo 10 o 20 ogni giorno interagiscono con un nucleo di argon, producendo particelle che raccontano qualcosa sulla loro identita’ e, soprattutto sull”’l’altra faccia” dell’universo, ossia la materia oscura e l’energia oscura che lo costituiscono per ben il 95%, mentre la materia ordinaria corrisponde appena al 5%.
Fonte: ANSA