Martedì, a Ballarò, il ministro Mariastella Gelmini ha vantato – di passaggio – l’approvazione del Piano Nazionale della Ricerca “che prevede un miliardo e quattrocento milioni di euro da spendere nei prossimi tre anni”.
Il PNR 2011-2013, in effetti, era stato presentato il giorno prima, con due tavole rotonde dalla composizione almeno in parte imbarazzante.
Al di là della presenza dei presidenti dei maggiori enti pubblici di ricerca … (continua a leggere sul blog di Marco Cattaneo – Le Scienze)
Come volevasi dimostrare! Quello che viene fatto costantemente e’ il perseguimento dell’erosione di soldi di bilancio che prima erano gestiti autonomamente come dovrebbe essere. Un ottimo articolo che evidenzia come in realta’ non si fa altro che fornire informazioni false che solo persone che hanno la possibilita’ di capire quello che leggono possono smascherare. Purtroppo quello che passa invece e’ quello di un finanziamento aggiuntivo. Non dimentichiamo poi tutte le altre intromissioni quali i tagli al 50% delle missioni che vengono scippate dalla finanziaria, il 50% dei fondi formazione scippati anch’essi e l’obbligo di subordinare la possibilita’ di spendere il restante 50% all’approvazione della Funzione Pubblica dei corsi di formazioni gia’ approvati dall’ente dalla commissione formazione interna. Quello che si delinea chiaramente e’ l’obiettivo di impedire una autonoma strategia di utilizzo dei fondi assegnati ad un ente di ricerca per gli scopi che sono di sua competenza.
Questi ultimi due articoli sul blog di le scienze mi hanno particolarmente colpito… dirò un’ovvietà, ma mettono palesemente in evidenza che si sta smantellando uno degli ultimi baluardi funzionanti dell’Italia: la ricerca.