Quando nel gennaio scorso, per la prima volta in Italia, davanti a esperti e giornalisti, è stato realizzato un presunto processo di fusione nucleare fredda, in quel capannone nella zona industriale di Bologna, c’era anche lui, Antonio Zoccoli, professore di Fisica Generale e direttore della sezione bolognese dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
Insieme ad altri colleghi, Zoccoli ha osservato quanto il professore Sergio Focardi e l’ingegnere Andrea Rossi andavano mostrando, ma alla richiesta di fornire maggiori particolari sul prototipo in grado di fondere a freddo i nuclei di nichel e idrogeno, da cui la produzione di energia, non ha ricevuto sufficienti risposte, da qui i dubbi e le perplessità.“Non si tratta di scetticismo – spiega Antonio Zoccoli a Panorama.it – ma prima di dire che siamo di fronte a una reazione nucleare a freddo, fateci guardare dentro la macchina”… (continua a leggere su Panorama.it)