Marco Mancini: 300 milioni in meno, i trasferimenti non bastano a coprire le spese fisse, azzerate le borse di studio
di Alessandra Migliozzi
ROMA – Hanno sempre confermato di voler fare la loro parte, di essere pronti a sacrifici, razionalizzazioni, decurtazioni dei corsi. Ma ora i rettori delle università pubbliche italiane non nascondo la loro preoccupazione di fronte al taglio dei finanziamenti che li aspetta nel 2012: il fondo statale segnerà un meno 5,5%. Tradotto in cifre, fanno 300 milioni in meno rispetto al 2011. I finanziamenti di quest’anno devono ancora arrivare agli atenei. Il ministro Gelmini ha promesso che saranno inviati entro fine luglio con una novità: la quota premiale per i migliori passerà dal 10 al 13,5%. Ma lo sguardo è rivolto al prossimo anno, che è dietro l’angolo e segna un crollo ulteriore del sostegno statale. Anche per le borse di studio. A rischio ci sono ricerca e servizi. In alternativa bisognerà alzare le tasse di iscrizione. Il capo della Conferenza dei rettori (Crui), Marco Mancini, lancia l’allarme… (continua a leggere su Il Messaggero)