Regole certe e giudizi equi sui ricercatori
di Andrea Lenzi
Oltre 30 anni di accademia e soprattutto il Consiglio universitario nazionale (Cun), osservatorio privilegiato che presiedo dal 2007, mi hanno consentito di essere testimone delle leggi che hanno interessato il sistema universitario e di verificarle nelle varie fasi.
Norme volte alla riscrittura di profili funzionali e organizzativi di estremo rilievo che si sono, talora, sovrapposte le une alle altre, prima che le precedenti avessero avuto piena attuazione, sino alla attuale riforma complessiva (legge 240/10). Molte energie sono state impegnate, ora il sistema è in affanno, gravato da incertezze di scenario. Alla mancanza di risorse, necessarie a ogni autonomia, si aggiungono gli adeguamenti e i nuovi adempimenti chiesti dal legislatore.
L’autonomia universitaria non si confronta più solo con i limiti dati da leggi d’indirizzo e programmazione, ma con le limitazioni generate da controlli stringenti a cui sono sottoposte tutte le sue espressioni: didattica, ricerca e organizzazione… (continua a leggere su Il Sole 24 Ore)