Di Pietro Greco
9 gennaio 2012
La caccia non è finita. Che LHC abbia trovato o meno il «bosone di Higgs», occorrerà che in ogni caso continui il suo lavoro e trovi nuove particelle se vuol fare tornare i conti della fisica. A sostenerlo, sul primo numero di Nature del 2012, è John Ellis, fisico teorico del King’s College di Londra e da anni collaboratore del CERN di Ginevra. Naturalmente Ellis non è il solo a pensarlo. Ha semplicemente messo in chiaro cosa c’è da fare ora che l’acceleratore LHC ha trovato forti indizi (ma non la prova definitiva) dell’esistenza del bosone di Higgs in una regione di energia compresa tra 124 e 126 GeV… (continua a leggere su L’Unità)