Dottorandi, assegnisti e ricercatori a tempo determinato esclusi da ogni tipo di tutela. E con la riforma Gelmini ne sono stati espulsi 20mila in un anno. Una ricerca stima che l’85% non entrerà all’università
di MANUEL MASSIMO
Ricercatori a perdere e senza alcuna prospettiva di carriera accademica nell’università italiana, dove ormai il precariato “in ingresso” è diventato strutturale e la stabilizzazione per la maggior parte delle nuove leve della ricerca non arriverà mai. È questo il dato principale che emerge da un’attenta analisi dell’Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani) sulla situazione negli atenei a un anno dalla Riforma Gelmini: un presente precario e un futuro altrettanto incerto per dottorandi, assegnisti e ricercatori a tempo determinato. Figure oggi escluse da ogni tipo di tutela… (continua a leggere su repubblica.it)