Fonte: http://italian.ruvr.ru/2012/02/01/65088093.html
Photo: RIA Novosti
Il progetto senza precedenti per la realizzazione di un reattore a fusione nucleare, sara’ portato avanti sul suolo russo.
Si chiama IGNITOR e deve il suo nome all’ignizione del plasma all’interno del reattore. Vuol dire che la reazione di fusione, una volta avviata, andra’ avanti da sola grazie al calore prodotto dalla fusione stessa.
L’idea fu lanciata, nel’ 77’, dal professor Bruno Coppi, progettista di un altro reattore sperimentale al Massachussetts Institute of Technology.
Nell’aprile del 2010 Berlusconi e Putin firmarono un memorandum d’intesa sulla realizzazione di un prototipo di IGNITOR in Russia aprendo cosi’ nuove prospettive per il progetto che da anni si era trovato in una fase di progettazione avanzata.
Adesso, ha annunciato il vice direttore dell’Istituto Kurciatov Mikhail Subbotin, arrivano i primi finanziamenti.
IGNITOR ha costi e dimensioni piu’ ridotti rispetto al reattore termonucleare ITER, che in cooperazione fra otto paesi, fra cui la Russia, viene costruito in Francia ed ha costi elevatissimi.
IGNITOR invece puo’ essere portato avanti anche solo con risorse nazionali, benche’ la sinergia internazionale sia sempre auspicabile.
Dice Evghenij Velikhov, presidente dell’Istituto Kurciatov:
La cosa piu’ importante e’ data dalla potenza di fusione che deve essere dieci volte maggiore al calore necessario per bruciare il plasma. Questo reattore termonucleare, in teoria, e’ piu’ facile. La corrente attraversa il plasma e lo riscalda fino al punto di ignizione. E poi la reazione termonucleare va avanti da sola. Tutto qui.
Oggi, aggiunge il professore Velikhov, esistono due progetti vicini al successo. Al Livermore National Laboratory viene costruito un laser speciale.
Il secondo e’ per l’appunto IGNITOR.
Per arrivare all’ignizione, e’ necessaria una potenza colossale, in un tokamak molto compatto:
Sara’ possibile realizzarlo, aggiunge Evghenij Velikhov, in un posto soltanto. Si tratta di Troizk, cittadina accademica recentemente entrata a far parte della Mosca “allargata”. E piu’ precisamente, dell’Istituto Triniti, di ricerche termanucleari e innovative. Noi offriamo infrastrutture e assistenza tecnica, mentre gli italiani danno i mezzi per completare la progettazione ed avviare l’impianto.
I test e i collaudi dovranno essere conclusi per il 2017. Il periodo d’esercizio del reattore sara’ di 10 anni.
Secondo gli esperti, IGNITOR costera’ molto meno del Laser di Livermore.
Questa soluzione fisica, secondo il professor Coppi, padre del reattore, rappresenta l’unica via per la commercializzazione dell’energia termonucleare.
Aggiunge Pavel Jakovlev, direttore dell’Unione Russa dei fisici nucleari:
Coppi ha costruito al Massachusetts Institute alcuni prototipi di reattore per la fusione nucleare, fra i quali Alcator, che ha raggiunto il piu’ alto campo magnetico e la piu’ grande tensione del plasma mai conosciuti al mondo. Il lavoro su IGNITOR e’ stato portato a termine in Italia. Adesso, con il finanziamento paritario russo-italiano, il tokamak sara’ realizzato in Italia ed assemblato in Russia
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