Fonte: Almanacco CNR
All’acceleratore SuperB, l’anello per gli studi di fisica sub-atomica lungo 1,2 km che sarà realizzato nei prossimi cinque anni al Cabibbolab di Roma Tor Vergata, sarà accoppiato un Free electron laser (Fel). A darne notizia l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), che intende trasformare il laboratorio in un’infrastruttura di ricerca internazionale ad alta interdisciplinarità, adatta a sostenere, in aggiunta alle ricerche di fisica delle alte energie, studi di scienza dei materiali, biologia e medicina.
Si sfrutterà a tale scopo una parte del SuperB: il suo acceleratore lineare (Linac), un potente ‘cannone’ in grado di iniettare elettroni a 6,7 Gev. “Un Linac a queste energie è adatto a generare una radiazione monocromatica nella regione dei raggi X duri, quelli che servono agli studi sulle nanotecnologie e sulla medicina“, spiega Roberto Petronzio, direttore del Cabibbolab. “Con il Fel sarà possibile ‘scattare’ radiografie della materia, con una risoluzione pari alla milionesima parte del diametro di un capello“.
I ricercatori dell’Infn ritengono che il Fel avrà un grande impatto nelle ricerche di biofisica e nello studio di nuovi farmaci e, per la costruzione fidano “nella lunga tradizione dei Laboratori nazionali di Frascati nelle grandi macchine acceleratrici di elettroni e positroni” come ricorda il direttore Umberto Dosselli.
Ma cos’è un Fel? È insieme di un Linac e di una catena di magneti con polarità alternate posizionati alla sua uscita, che forza gli elettroni a seguire una traiettoria ondulatoria. L’accelerazione degli elettroni lungo tale traiettoria fa perdere loro parte dell’energia sotto forma di fotoni. In questo caso, il moto degli elettroni genera una radiazione altamente coerente e monocromatica, del tutto simile a quella dei laser convenzionali. Una macchina Fel consente tuttavia, teoricamente, di ottenere radiazione di qualsivoglia energia (coerente, monocromatica e fino ai raggi X), possibilità non attuabile con i laser convenzionali.
Claudio Barchesi