Genova – È difficile capire le ragioni della felicità di Marco Gilli. «Siamo andati benissimo anche quest’anno» dichiarava due giorni fa il rettore del Politecnico di Torino a un giornalista di Repubblica. Motivo di tanta gioia è la cosiddetta “quota premiale”, quella parte di finanziamento che il ministero dell’Università dà agli atenei migliori. A sentire Gilli, il Politecnico di Torino «è fra i pochissimi atenei d’Italia a non perdere nulla rispetto all’anno precedente», merito «del livello delle nostre attività di ricerca». Lo stesso giorno l’agenzia Ansa batteva la seguente notizia: «Il Politecnico di Torino è l’università italiana con un premio ministeriale più alto: più di 26 milioni».
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