Le voci giornalistiche sulla spending review parlano di soppressione dell’INAF e di riorganizzazione dell’INFN. Un anno e mezzo or sono ci eravamo applicati a questo esercizio, che sembra tornare di moda periodicamente…
Oramai da qualche mese, da quando è iniziato l’iter di riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR (a seguito del D.Lgs. 213/2009), nei corridoi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), si sente occasionalmente parlare di un accorpamento dei due principali enti italiani che si occupano di fisica (a parte, naturalmente, alcuni importanti Istituti del CNR e la fisica spaziale di competenza dell’Agenzia Spaziale Italiana, ASI).
Naturalmente si tratta di voci che non trovano nessuna conferma, né ufficiale né ufficiosa, da parte del management dei due enti o, tantomeno, del Ministero, e che -sinceramente- ci appaiono difficili da credere. Tuttavia, il fatto che ogni tanto questa ipotesi riemerga, ci fa chiedere: cosa succederebbe, se davvero si verificasse e venisse costituito un Istituto Italiano di Fisica (prendendo a modello, scherzosamente ma non troppo, l’IIT di Genova)?
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