L’indecente proposta di usare come pretesto la Spending Review per togliere 200 milioni di euro alle università pubbliche e darli alle scuole cattoliche è scomparsa dal decreto varato tre giorni fa anche grazie alle reazioni dell’opinione pubblica (si veda, per esempio l’articolo di Nadia Urbinati) ma la soluzione trovata dai tecnici governativi è in realtà ancora più preoccupante per il futuro dell’istruzione superiore.
I fondi dell’università vengono in gran parte dallo Stato attraverso il Fondo di finanziamento ordinario e, in misura minore, dalle tasse degli studenti che, fino a ieri, non dovevano superare il tetto del 20% del finanziamento statale… (continua su Il Fatto Quotidiano)