Diciamocelo chiaramente: anche la riforma Gelmini è un fallimento.
E questo non è un giudizio politico, ma un giudizio tecnico. I meccanismi messi in moto dalla legge – a prescindere da qualsivoglia valutazione della loro bontà – non funzionano.
Non funzionano i TD (sia A che B), troppo onerosi per gli atenei, banditi in numeri ristrettissimi con procedure spesso illegittime e non trasparenti. La tenure-track all’italiana era uno dei pilastri della riforma e si dimostra del tutto fallimentare, per via dell’assenza di bandi di tipo B (finora si contano sulle dita di una mano) e per il blocco delle abilitazioni… (continua su Ricercatori Precari)