IL MINISTRO DIFENDE LA SUA LINEA: RIDURRE IL PIÙ POSSIBILE IL RIDIMENSIONAMENTO MA INTANTO MIGLIORARE L’EFFICIENZA. E SOPRATTUTTO RECUPERARE I FONDI EUROPEI PER PROMUOVERE LA SINERGIA FRA ISTITUZIONI PUBBLICHE E PRIVATE, E PARTECIPARE ALLE ALLEANZE INTERNAZIONALI
Eugenio Occorsio
«Io sono un genovese e mi rendo conto della necessità di valorizzare ogni singolo euro che si spende oltre che ovviamente di evitare ogni spreco ». Il ministro della Ricerca scientifica Francesco Profumo trova il modo di sorridere alla fine di una giornata campale, ma quello che dice è la chiave delle tensioni che lo investono. Giovedì scorso è stato il giorno del redde rationem, in cui ha incontrato tutti i presidenti dei dodici enti controllati dal ministero che nei giorni precedenti avevano sputato fuoco e fiamme contro i tagli ai bilanci imposti dalla spending review. Oltretutto proprio nelle ore in cui la comunità scientifica stava festeggiando il successo della scoperta del bosone di Higgs, una scoperta quasi tutta italiana (sono italiani i capi di cinque delle sei divisioni del Cern di Ginevra dove è avvenuta la scoperta). «I tagli? Stiamo parlando per il 2012 di una cifra intorno ai 30 milioni, e 50 l’anno prossimo», ridimensiona il ministro. «Mi sembra tollerabile visto che il totale dei fondi amministrati dal ministero per la ricerca è di 1,7 miliardi. Ciò non toglie che cercherò in sede parlamentare (la discussione comincia oggi e andrà avanti presumibilmente fino a giovedì, ndr) di limare quanto più possibile le sforbiciate, o in subordine di distribuirle diversamente a seconda delle necessità specifiche. Detto questo, qualche riorganizzazione sarà indispensabile». Il sentiero su cui si muove Profumo è
molto stretto, e lui se ne accorge benissimo. Ora ha imposto ai 12 presidenti di smetterla di fare dichiarazioni contro il governo… continua su Repubblica Affari e Finanza
Sempre più devastante: di ricerca di base non se ne sente parlare da nessuna parte. Avranno (pochi) danari solo quelli che faranno ricerca che abbia ricadute immediate…e li dovranno cercare in Europa, giacché l’Italia al massimo ridurrà i tagli. D’altro canto i vari Smart Cities, Social Innovation sono bandi con obbiettivi ben determinati che non si adattano ad enti che facciano dicerca di base.
Sto meditando seriamente l’emigrazione.