Ricordate che qualche tempo fa, alla fine di questo post, vi avevo parlato di una scoperta molto curiosa ad opera di un gruppo di fisici degli Stati Uniti? Gli autori Ephraim Fischbach e Jere Jenkins della Purdue University in Indiana, affermano che alcuni tassi di decadimento non sono costanti, ma presentano una modulazione che pare essere correlata sia alla distanza variabile Terra-Sole, sia all’attività solare stessa. I ricercatori della Purdue avevano presentato un documento sulle correlazioni tra la variazione dei tassi di decadimento e i brillamenti solari su Physical Review Letters, ma era stato respinto perché non vi era un chiaro meccanismo responsabile di tale variazione (qui il preprint su arXiv). L’8 Agosto però l’articolo*, firmato anche da altri fisici, è stato accettato dalla rivista on-line Astroparticle Physics, ed è in attesa di stampa (qui il link all’articolo). Inoltre gli autori hanno già depositato la richiesta di brevetto in quanto questo effetto permetterebbe, sempre a detta degli autori, di prevedere con significativo anticipo l’arrivo di una tempesta solare con tutte le conseguenze positive nella prevenzione dei danni causati da quest’ultima e nella gestione dei satelliti e delle telecomunicazioni… (continua a leggere su The Gravity Room)
Ecco l’intervista a Media INAF di Roberto Battiston: http://www.media.inaf.it/gallery/main.php/v/voci/interviste/20120820-roberto-battiston.mp3.html