Intervista al presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
di Emanuela Gialli
(e.gialli@it)
Sabato scorso, alla Città della Scienza di Bagnoli (Napoli), è andato in scena lo spettacolo della Scienza, con i protagonisti della scoperta del Bosone di Higgs, al Cern di Ginevra, e con alcuni giocolieri, tra cui Pep Bou, specialista in bolle di sapone. “Somigliano molto all’origine del mondo”, ha dichiarato a Televideo il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, impegnato in un incontro al Quirinale con il Capo dello Stato Napolitano, insieme agli altri fisici italiani Sergio Bertolucci, direttore scientifico del Cern, Fabiola Gianotti e Guido Tonelli, per sostenere la ricerca. “Il bosone è stato il soffio d’aria nella bolla di sapone, che ha fatto sì che la materia banale delle particelle senza massa diventasse qualcosa di più complesso: il mondo che siamo e che conosciamo”, spiega Ferroni, che sottolinea anche come questa scoperta abbia aperto nuove strade alla ricerca sull’origine dell’Universo. Strade che ora gli studiosi devono percorre, per non vanificare i loro sforzi, ma, sostiene Ferroni, “bisogna trovare il modo di avere i finanziamenti per continuare a seguirle”… (continua su televideo.rai.it)
è lo stato che deve finanziare la ricerca,se l’avesse fatto anni fa’,oggi saremmo in grado di vendere tecnologia.
… e deve incentivare gli investimenti dei privati, che pure sono una componente necessaria per un sistema che trasferisca conoscenza dall’accademia all’apparato produttivo
quando si tratta di esprimere dei concetti per incentivare la ricerca,(come noi due),siamo quasi tutti d’accordo tranne chi rema contro, vuoi per politica o per religione.