L’ISTITUZIONE SCIENTIFICA DI TRIESTE, OPERA IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ, AZIENDE E CON CENTRI MONDIALI LA PROVA CHE È POSSIBILE UN’EFFICACE ALLOCAZIONE DELLE RISORSE PUBBLICHE ANCHE IN MOMENTI DIFFICILI COME GLI ATTUALI
Eugenio Occorsio
Cos’hanno in comune i più avanzati studi nella neuroscienza cognitiva finalizzati a comprendere come il linguaggio e i processi di ragionamento sono acquisiti dai neonati, con i programmi di fisica teoretica, astrofisica e cosmologia, oppure ancora con le innovazioni più sofisticate in neurobiologia che utilizzano una combinazione di approccio molecolare, cellulare e integrativo? Semplice: tutte queste avanzatissime ricerche vengono effettuate presso la Sissa (Scuola internazionale superiore studi avanzati), il modernissimo campus (inaugurato nel 1978 e ampliato e ammodernato negli anni ’90) con vista sul golfo di Trieste, che è diventato in pochi anni un punto di riferimento per la comunità scientifica di tutta Europa. La Sissa è anche un esempio di come si possa instaurare un circuito virtuoso fra ricerca scientifica e universitaria da una parte (studiano alla Sissa oltre 350 fra post-doc e studenti di Phd) e imprese produttive dall’altra. Il che diventa cruciale in un momento in cui il governo tecnico sta cercando di superare lo stallo nelle attività di ricerca che hanno ridotto gli stanziamenti per la scienza negli ultimi quattro anni al 4,3% del totale degli incentivi erogati. Il tutto, per di più, avviene in un’istituzione pubblica, nata e operante sotto l’egida del ministero dell’Istruzione e della Ricerca, «che promuove una sempre più forte mentalità di network», come precisa lo stesso ministro Francesco Profumo… continua su repubblica.it