La sentenza dell’Aquila e il rischio di criminalizzazione indiscriminata
No allo Stato di giustizia
Non vi sono dubbi che una valutazione compiuta su una sentenza possa essere espressa solo dopo averne letta la motivazione e sarà forse vero che ogni sentenza deve essere rispettata. Ma le prospettive aperte dalla decisione con cui alcuni componenti della Commissione grandi rischi sono stati condannati per omicidio colposo per non aver adeguatamente informato la popolazione dell’Aquila dell’imminente terremoto di due anni fa sono talmente gravi da imporre alcune osservazioni qui e ora. È in gioco, infatti, lo Stato di diritto nel nostro Paese, e il “posto” della magistratura nell’ordinamento costituzionale. Dalla decisione (dal suo semplice dispositivo) emergono infatti alcuni fattori per nulla isolati nella vita della giurisdizione in Italia. Il primo riguarda la dilatazione senza limiti della sfera della giustizia penale, che assorbe qualsiasi altro tipo di controllo…
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