Fonte: La Stampa
03/01/2013 – IL CASO
Profumo e Balduzzi, capilista
in Piemonte della lista civica centristaIl ministro Francesco ProfumoI due ministri sciolgono la riservaANDREA ROSSITORINO
I patti erano chiari fin dall’inizio, nonostante le fibrillazioni di questi giorni con l’Udc sulla compilazione delle liste. Per essere pienamente della partita – e non limitarsi a una benedizione «esterna» – Mario Monti aveva preteso candidature di alto profilo e soprattutto voce in capitolo sulle liste che andranno a comporre quell’alleanza di centro che si sta organizzando intorno alla sua agenda.
«Per impegnarsi in prima persona», racconta uno degli sherpa che ha partecipato ai vertici di questi giorni con il professore, «vuole essere circondato da persone di sua fiducia».
Tra questi, ci sono alcuni membri del suo governo: il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e il suo collega alla Sanità Renato Balduzzi guideranno le liste montiane per la Camera in Piemonte. Il primo sarà capolista nel collegio di Torino e Provincia; il secondo, originario di Alessandria, dove insegna all’Università, nel Piemonte 2, che raggruppa tutte le altre province.
Entrambi, anche se impropriamente, possono essere considerati transfughi dal Pd, cui a lungo sono stati vicini e da cui a lungo sono stati corteggiati, Profumo addirittura due anni fa per diventare sindaco di Torino. Fino a una decina di giorni fa la loro candidatura nel listino Bersani – la quota riservata al candidato premier del centrosinistra – era considerata probabile; poi l’annunciato impegno diretto di Monti in campagna elettorale, le frizioni tra il Pd e il premier, e la scelta del segretario democratico («non candideremo ministri») hanno bruscamente interrotto le trattative.
Così, anche per coerenza rispetto al lavoro svolto nell’esecutivo, i due sono rientrati nell’orbita del capo del governo. È stato Monti in persona a spendere i nomi di Balduzzi e Profumo con i leader dei partiti che lo sosterranno. E i due ministri si sono già detti disponibili, anche se per ora ufficialmente continuano a giocare a carte coperte. Ancora ieri, a chi gli chiedeva conferme, Balduzzi predicava calma: sto ancora riflettendo. Ma gli uomini che stanno mettendo a punto le liste in Piemonte non hanno dubbi: ci sarà. E così Profumo, che ha confidato la sua scelta a qualche collaboratore e ad alcuni colleghi del Politecnico di Torino, di cui è stato rettore fino alla scorsa estate.
La candidatura dei due ministri in Piemonte ha già sortito un primo effetto: Andrea Olivero, l’ex presidente delle Acli dimessosi prima di Natale proprio per partecipare alla nascita di «Verso la Terza Repubblica», facilmente non sarà più schierato in Piemonte, come era stato ipotizzato (è originario di Cuneo) ma dirottato su un’altra regione. E anche altri ministri del governo Monti ora potrebbero rientrare in gioco.
Mario Catania ha già dato la sua disponibilità: «Attendo di conoscere le decisioni del presidente del Consiglio – ha detto qualche giorno fa il ministro dell’Agricoltura – e starò dove lui riterrà che possa essere utile». Con lui potrebbe essere della partita anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, forse nelle liste di Fli.