Dopo il bosone, ecco il muone cacciatore di radioattività

PADOVA. Camera a muoni, la tecnologia progettata e realizzata dall’Istituto di Fisica e dall’Infn di Padova, fa parte delle attrezzature messe a punto da due équipe di ricerca nella caccia, coronata…

di Aldo Comello

PADOVA. Camera a muoni, la tecnologia progettata e realizzata dall’Istituto di Fisica e dall’Infn di Padova, fa parte delle attrezzature messe a punto da due équipe di ricerca nella caccia, coronata da successo, del bosone di Higgs effettuata al Cern di Ginevra e che ha visto il climax della comunicazione nella diretta diffusa il 4 luglio del 2011. Questo corpuscolo fantasma, proteiforme, che si maschera in metamorfosi, alla fine è stato catturato. La scoperta ha aperto la diga a un fall-out di applicazioni. Così al Dipartimento Galilei è stato illustrato il progetto Mu-Steel, sul rivelatore a muoni per l’identificazione di sorgenti radioattive schermate nei container di rottame ferroso. Sono intervenuti i ricercatori Paolo Checchia, Eleonora Marton, Cristina Miletti e Gianni Zumerle…

continua su Il Mattino di Padova

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