La ricerca e le università in Italia devono essere urgentemente modernizzate all’insegna della concorrenza e della qualità, ponendo fine a nepotismi e raccomandazioni, e servono più investimenti pubblici. Altrimenti, la competitività italiana è a rischio.Non ha peli sulla lingua Helga Nowotny, professore di Scienze sociali al Politecnico di Zurigo e presidente del Consiglio Europeo di Ricerca (Erc), l’istituzione Ue preposta al finanziamento di ricercatori e dei loro team dei Ventisette (più Israele, Svizzera, Islanda, Norvegia, Croazia e Turchia).«Vede – spiega – il problema è da un lato che l’università e la ricerca è sotto-finanziata, ma dall’altro che l’Italia ha realizzato solo in parte la modernizzazione necessaria per rendere competitive le università. Il Paese conta debolezze nel sistema che riguardano anche la selezione interna: la ricerca deve essere basata esclusivamente su criteri scientifici, e invece in Italia troppo spesso subentrano “altri” criteri. Questo – osserva ancora – ha un impatto negativo sulla qualità della ricerca. È un pericolo, perché in gioco è la competitività del Paese e della sua economia»…
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