Il dipartimento Trasporti pubblica i risultati di un monitoraggio su tutti i provvedimenti previsti (linee guida, decreti attuativi, regole tecniche): tanti sono ufficialmente in ritardo, essendo già scaduti i termini di legge

Una buona quota dei provvedimenti dell’Agenda Digitale- venti, per l’esattezza- sono ufficialmente in ritardo, poiché sono già scaduti i termini di legge previsti nei decreti legge 83/2012 e 179/2012. La denuncia è in un dossier pubblicato dal Servizio Studi del Dipartimento Trasporti alla Camera.
Si sapeva che l’Agenda digitale era in ritardo su tanti fronti, gli esperti e gli addetti ai lavori lo stanno dicendo da settimane, ma adesso questo dossier suona come una presa d’atto ufficiale. Il fronte dei ritardi è variegato: riguardano l’Agenzia per l’Italia Digitale, la banda larga, la Sanità digitale, l’anagrafe unica della popolazione, i pagamenti elettronici, il sostegno ai contenuti digitali, le smart cities, la trasparenza e l’accessibilità dei lavori parlamentari… continua su Corriere Comunicazioni