Il prof. Visconti: la ricerca sul Bosone di Higgs è perfettamente inutile

A Zapping 2.0 del 11 novembre 2013:

http://www.zappingduepuntozero.rai.it/dl/radio1/2010/programmi/Page-c3e98787-d53a-43a3-adfa-ff03bbfccc02.html

L’intervento del prof. Visconti, dell’Università dell’Aquila, da 1:02:30 a 1:14:20, è a proposito del tragico evento dell’uragano nelle Filippine, e lamenta l’inadeguatezza delle strutture scientifiche che studiano i fenomeni atmosferici, non solo appunto nei paesi come le Filippine, ma citando la situazione italiana che è da “far cadere le braccia”.

Come spesso capita in questi casi, si addita un’altra disciplina di cui non si capisce o non si apprezza l’utilità, arrivando ad auspicare che i fondi spesi per tale disciplina si spendano piuttosto per quella più immediatamente utile per le persone. Discorsi sentiti tante volte in fila alla posta o sull’autobus, un po’ sorprendenti sulla bocca di un autorevole accademico, che dovrebbe ben comprendere la differenza e l’imprenscindibile complementarietà di ricerca “pura” e “applicata” e che non esiste, a priori, ricerca “utile” ed “inutile”, altrimenti la conoscenza si fermerebbe a tutto quello che già conosciamo. Ma le parole del prof. Visconti, che appunta la sua attenzione alla fisica delle particelle elementari, non sono equivocabili:

“…cioè in Italia spendiamo i soldi per delle cose perfettamente inutili come la ricerca delle particelle elementari, e poi appunto succedono cose di questo genere

E ancora, a fronte di una domanda di un ascoltatore, che in realtà sembra molto più consapevole della complessità della questione e si chiede se e come si possa correggere l’eventuale carenza di ricerca nel settore, con i meccanismi propri della programmazione e valutazione della ricerca scientifica, ribadisce la sua spiccia conclusione (sintetizzata dal conduttore della trasmissione radiofonica) che meglio sarebbe “Risparmiare qualche milione di euro speso per la ricerca sul bosone di Higgs e metterlo da qualche altra parte“.

Il prof. Guido Visconti, docente di fisica dell’atmosfera dell’Università  dell’Aquila, è stato per due mandati direttore del CETEMPS, Centro di Eccellenza di Telerilevamento e Modellistica numerica per la Previsione di eventi Severi, della stessa Università: http://cetemps.aquila.infn.it/Cetemps/it/

5 pensieri su “Il prof. Visconti: la ricerca sul Bosone di Higgs è perfettamente inutile

  1. Robert Wilson’s testimony to Congress about whether the money would better be spent in some other way than on building Fermilab: http://history.fnal.gov/testimony.html
    “In that sense, this new knowledge has all to do with honor and country but it has nothing to do directly with defending our country except to help make it worth defending.”

  2. Caro Paolo, purtroppo la miopia è diffusa in ugual maniera in tutta la popolazione. Come altri limiti (vedi gli esempi di C.M. Cipolla in “Allegro ma non troppo” sulla stupidità umana: comincia dal settore dell’accademia). Il prof. Visconti sarebbe stato un ottimo soggetto.

  3. Immagino che il Professor Visconti abbia qualche volta nella vita usato il web. Immagino che a volte gli torni utile, magari per divulgare le sue idiozie. Sarebbe opportuno che sapesse che senza la ricerca che lui chiama “inutile” quello strumento che lui inconsciamente usa quotidianamente non esisterebbe, e che quello strumento oggi indispensabile e che ha cambiato il mondo non era mai venuto in mente a nessuno di quelli che facevano la ricerca “utile”. Ma per capire queste semplici cose ci vuole comunque un briciolo di intelligenza, e quindi per il Professor Visconti non e’ proprio cosa.

  4. Mah. La fisica delle particelle elementari occupa molte persone tra diretto e indotto. In questo senso e’ utile. Idem la fisica dell’atmosfera. Una “scienza” perfettamante inutile non esiste. Io pero’ credo che si spenda troppo in studi economico-statistici-politici, e’ da li’ che occorre prendere i soldi per le scienze esatte.

  5. Non mi meraviglio dell’intervento del Chiar.mo Prof. Visconti. Ricordo perfettamente, infatti, che in una delle tante sedute del CAD (Consiglio di Area Didattica, in cui svolgevo il ruolo di rappresentante degli studenti) del corso di Laurea in Fisica, a L’Aquila, nel periodo tragico (così l’ho definito in passato, così lo ricordo e così continuo a considerarlo) dell’implementazione del nuovo ordinamento didattico 3+2, lo stesso approcciava al problema dello sfoltimento dei corsi in maniera molto semplicistica, sostenendo che in fondo la meccanica quantistica si poteva tranquillamente studiare e capire anche senza BRA e KET………………………………………………………………………..

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