Lettera dell’ANPRI al ministro Carrozza su PNR

Data:6 febbraio 2014 Prot:13/2014

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Prof. Maria Chiara Carrozza

segreteria.particolare.ministro@istruzione.it

Oggetto: Richiesta di incontro su PNR 2014-20

Illustre Ministro,

l’ANPRI, presa visione delle linee guida del Piano Nazionale per la Ricerca 2014-2010 (PRN) da Lei recentemente presentate in Consiglio dei Ministri, esprime apprezzamento per alcuni degli obiettivi volti a “Rilanciare l’Italia” (dal riconoscimento delle capacità dei ricercatori italiani alla necessità di ampliare il numero degli addetti alla ricerca favorendo l’ingresso di nuovi ricercatori, dalla necessità di favorire la professionalità dei ricercatori alla necessità di allineare pubblico e privato), così come riteniamo condivisibile il coinvolgimento degli Enti di ricerca vigilati da altri Ministeri nell’affrontare le “Grandi sfide” della “Eccellenza scientifica”, delle “Infrastrutture di ricerca” e della “Leadership industriale”

Non possiamo, tuttavia, non rilevare anche alcune “ombre” per quanto riguarda, in particolare, la sfida della “leadership industriale”; nutrendo forti dubbi sull’effettivo interesse della industria italiana nei confronti della ricerca (interna od esterna) temiamo che i programmi previsti nel PNR per affrontare questa sfida finiscano per essere, al di là delle intenzioni, soltanto l’ennesimo sostegno dello Stato all’industria nazionale, ai danni di chi in Italia svolge realmente, ed efficacemente, attività di ricerca.

Ci preoccupa, inoltre, che la pur condivisibile scelta di indirizzare importanti risorse per affrontare le “sfide della società” decise a livello europeo, possa penalizzare alcune sfide altrettanto importanti e strategiche per il Paese, quali ad esempio l’adattamento e la mitigazione dei rischi naturali, abdicando così a essenziali funzioni che pure il Paese deve garantire.

Manca, infine, ed è la cosa che più ci preoccupa, una precisa indicazione di quale sia la “fonte” delle risorse indicate (circa 900 milioni di euro l’anno, per un totale di 6,3 miliardi in 7 anni). E’ quindi lecito temere che tali risorse verranno, almeno in parte, “sottratte” al Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE), aggravando in tal caso la già critica situazione economica degli Enti di ricerca vigilati dal MIUR sui quali, invece, si dovrebbe tornare ad investire.

Alla luce di tali considerazioni, l’ANPRI Le chiede un incontro urgente per esaminare e discutere congiuntamente il PNR 2014-20, con l’obiettivo di contribuire, attraverso un confronto diretto e propositivo, alla definizione delle strategie più efficaci per rafforzare e promuovere la ricerca italiana nel contesto nazionale ed internazionale.

Segretario Generale ANPRI-CIDA Liana Verzicco

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