Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, uno dei dodici enti vigilati dal MIUR, presenta alla VII commissione del Senato il proprio documento sullo stato della Ricerca e identifica, per quanto riguarda la sua riorganizzazione, sei possibili agenzie “ad hoc nei principali assi tematici di ricerca”:
- Agenzia Italiana Ricerca Agroalimentare
- Agenzia Italiana Ricerca Scienze Umane e Sociali
- Agenzia Italiana Ricerca Mare
- Agenzia Italiana Ricerca Innovazione tecnologica
- Agenzia Italiana Ricerca Medica
- Agenzia Italiana Ricerca Scienze di Base
con il compito di:
- gestire grandi infrastrutture per la ricerca
- identificare aree di ricerca interesse nazionale
- gestire fondi
- valutare i risultati delle ricerche finanziate
Riguardo alla proposta “Agenzia Italiana Ricerca Mare”, vengono prospettate due possibili soluzioni, la prima sotto l’egida del MIUR e che dovrebbe coordinare “il finanziamento e la gestione delle ricerche [sul] mare” degli EPR e Istituti CNR “SZN ‐ OGS ‐ CNR‐ISMAR ‐ CNR‐ IAMC” ed eventualmente di una sezione INGV sul mare; la seconda sotto la Presidenza del Consiglio e che potrebbe comprendere, oltre agli organismi già menzionati, anche una “porzione ISPRA (ex ICRAM)” e una “piccola porzione ENEA”, cioè la “sede Santa Teresa – La Spezia”.
Quanto allo status dei ricercatori degli Enti
“Lo status non è in contraddizione con la carta europea, le differenze sono complessivamente limitate. Il problema principale è che i nostri ricercatori sono largamente sottopagati rispetto ai colleghi stranieri e questo rende anche la nostra capacità di attrazione di colleghi internazionali molto difficile”