Una complessa ricerca incrociata sull’universo dei “non assunti”. Solo pochissimi possono fare ricerca pura, spesso sono dei jolly indispensabili per il funzionamento degli atenei, alla fine l’assunzione arriva per un misero 6,7%. E nella vita privata…
Quanti sono i ricercatori precari nelle università italiane? Quanti anni hanno, da quali percorsi provengono? E ancora: quali aspettative hanno sul loro futuro? E, infine, tutti i precari sono uguali? La voglia di indagare in profondità il “lato oscuro” degli atenei italiani forse non poteva venire che a loro: i cosiddetti “precari della conoscenza”. Non a caso l’indagine che per la prima volta cerca di incrociare i dati quantitativi e qualitativi sulle molte figure che compongono il mosaico dei “non assunti” – realizzata per conto della Cgil Flc e che verrà integralmente pubblicata a ottobre – si chiama “Ricercarsi” e porta la firma di cinque ricercatori, quasi tutti precari…
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