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Corriere della Sera
IL PREMIER IN VISITA AL CENTRO EUROPEO DI RICERCHE NUCLEARI
Renzi al Cern: «Qui c’è l’Europa
che ci piace»
«Il nostro futuro è sempre più nella ricerca e meno nelle burocrazie noiose e stanche. Tutti abbiamo a cuore la Grecia, ma c’è un problema più grande: che Europa vogliamo»
«Qui c’è l’Europa che ci piace. Il Cern è il punto più avanzato nel mondo della ricerca e dimostra che qui c’è l’Europa inclusiva, larga, che ha il coraggio di costruire un domani fatto di curiosità e non di paure». Matteo Renzi, di passaggio a Ginevra diretto all’Eurosummit di Bruxelles sulla Grecia, ha visitato il Cern (Centro europeo di ricerche nucleari) ma ha parlato anche della crisi greca e di futuro dell’Europa. «Sto per andare a Bruxelles a un ennesimo dibattito sull’Europa. Tutti abbiamo a cuore la Grecia ed è giusto si affronti l’emergenza. Ma c’è un problema più grande dell’emergenza Grecia: che tipo di Europa vogliamo per il futuro. Per costruire un’Europa politica, non solo economica, c’è bisogno di tutta la nostra intelligenza. L’Europa che dobbiamo costruire ha bisogno di tutta la nostra forza e passione perché dev’essere un’Europa politica e non solo economica o di numeri».
Il futuro nella ricerca
«Il futuro del nostro continente è sempre più nella ricerca, nella cultura, nei laboratori e sempre meno nelle burocrazie noiose e stanche», ha scritto il premier sulla sua pagina Facebook. «L’Italia dà un grande contributo in termini di risorse umane ed economiche a istituzioni come il Cern. Dobbiamo smettere di autoflagellarci e valorizzare quanto di bello il nostro Paese riesce a fare nel mondo. Coraggio, Italia». Il presidente del Consiglio è giunto a Ginevra per una visita al Cern, il centro europeo per la ricerca nucleare e sede dell’Lhc, il superacceleratore per le ricerche sulle particelle subnucleari e attualmente alla caccia della materia oscura. Il premier, accompagnato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, è stato accolto dall’attuale direttore generale del Cern, Rolf Heuer, da Fabiola Giannotti, che dal prossimo 1° gennaio subentrerà a Heuer, e dal premio Nobel Carlo Rubbia, ex direttore generale del Cern e senatore a vita. «Smettiamo di piangerci addosso, abbiamo grandi eccellenze», ha aggiunto il capo del governo sottolineando. «L’Italia contribuisce per l’11% al budget del Cern e potrà fare di più nei prossimi anni: questo è l’impegno che prendo con Gianotti. C’è bisogno di fare di più, investire nelle università in modo diverso e efficace. L’eccellenza italiana va preservata, difesa e valorizzata».
Al Cern 1.500 italiani
Al Cern, dove lavorano circa 1.500 italiani tra scienziati e tecnici, Renzi ha visitato gli edifici che ospitano l’esperimento Atlas, uno dei due che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, e il tunnel dell’acceleratore Lhc. Oltre a Rubbia, Renzi è stato accompagnato da Antonino Zichichi, Fernando Ferroni (presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare) e Sergio Bertolucci, direttore della ricerca e del computing del Cern. L’Italia è il quarto Paese finanziatore dopo Germania, Francia e Regno Unito.
Università italiana
«L’impegno che mi sento di prendere per il 2016 è quello di togliere gli istituti post universitari e poi quelli universitari dal perimetro del diritto amministrativo, dalle recinzioni e dai limiti del diritto amministrativo», ha detto Renzi. «Questo impegno, che mi sento di assicurare, è fondamentale per la ricerca italiana. È insopportabile questo limite all’università e alle istituzioni di eccellenza basate su procedure burocratiche e amministrative». Secondo il premier «è impossibile trattare un grande ente di ricerca come si tratta una piccola azienda sanitaria locale, è insopportabile che vi siano limiti alle università, e in particolare agli istituti di eccellenza, basati sulle procedure burocratiche e amministrative e non sulla qualità e l’eccellenza».
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AGI
(AGI) – Ginevra, 7 lug. – “L’impegno che voglio prendere per il 2016 e’ che toglieremo le istituzioni postuniversitarie, e in prospettiva anche quelle universitarie, dal perimetro del diritto amministrativo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine della visita al Cern di Ginevra. “Mi sento di assicurare un impegno fondamentale – ha aggiunto – per il sistema italiano. E’ impossibile trattare un grande ente di ricerca come si tratta una piccola azienda sanitaria locale, e’ insopportabile che vi siano dei limiti alle universita’, e in particolare agli istituti di eccellenza, basati sulle procedure burocratiche e amministrative e non sulla qualita’ e l’eccellenza”. (AGI) .
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IBTIMES.COM
Renzi, Crimi, la Meloni e il CERN non europeo
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ANSA