Fonte: Senato della Repubblica
Legislatura 17ª – 7ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 263 del 30/03/2016
Audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulla situazione dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e sulle misure a favore della ricerca
Il PRESIDENTE introduce l’audizione del Ministro, ringraziandola per la disponibilità a confrontarsi nuovamente con la Commissione.
Ha quindi la parola il ministro Stefania GIANNINI, la quale fornisce un quadro generale del comparto della cultura del nostro Paese che assicura circa il 5 per cento del prodotto interno lordo e occupazione per 1,5 milioni di persone.
[…]
Passando al tema della ricerca, rende noto che è stato approvato il nuovo piano nazionale della ricerca (PNR), per un ammontare di quasi 2,5 miliardi di euro nel triennio, che includono 500 milioni aggiuntivi destinati alla ricerca di base. Illustra quindi le innovazioni del PNR, articolato in programmi e azioni, che mira a divenire un programma strategico e non un mero esercizio amministrativo, tanto più che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha un ruolo di coordinamento. In particolare, sottolinea che le azioni si ispirano a criteri di coerenza, programmazione e selettività, mentre le aree di intervento corrispondono alle 12 priorità di Horizon 2020, allo scopo di creare un effetto moltiplicatore tra i fondi nazionali e quelli europei.
Dà indi conto dei 6 programmi di intervento, cui vengono dedicate risorse specifiche: l’internazionalizzazione, il coordinamento e l’integrazione delle iniziative nazionali con quelle sovranazionali; l’investimento nel capitale umano; il sostegno selettivo alle infrastrutture di ricerca sulla base delle indicazioni dello European strategy forum on research infrastructures (
ESFRI); l’incentivo al partenariato pubblico-privato; il piano per il Mezzogiorno; la messa a sistema di un modello di efficientamento e qualità della spesa. Puntualizza comunque che dette misure si coordinano con l’avvio del progetto Human Technopole, che mira a diventare un punto di riferimento infrastrutturale nell’area dell’Expo, con un investimento decennale pari a 1,5 miliardi di euro. Dopo aver comunicato che in tale contesto è stata avviata la valutazione che avverrà tramite referaggio anonimo, si sofferma sullo stato giuridico dei ricercatori degli enti pubblici di ricerca, in merito al quale è in corso un approfondimento con il Dipartimento della funzione pubblica al fine di scorporare detti soggetti dal comparto della pubblica Amministrazione. Tale passaggio risulta propedeutico per il riordino complessivo degli enti pubblici di ricerca, ancora privi della necessaria flessibilità ed autonomia.
Dopo aver ricordato che gli enti pubblici di ricerca sono 22, di cui 14 vigilati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (compresi gli enti che lavorano nella ricerca scolastica) segnala come in tale comparto lavorino circa 16.000 ricercatori e tecnologi, di cui 6.113 proprio negli enti di riferimento del Dicastero. Nel rilevare che gli enti pubblici di ricerca nel 2016 mobilitano 2,9 miliardi di euro sui capitoli della spesa pubblica, il grosso dei quali a carico del Ministero, illustra alcune linee di intervento, tra cui: l’attuazione piena della Carta europea dei ricercatori; un nuovo ordinamento degli enti pubblici di ricerca che riduca i controlli preventivi e realizzi l’autonomia; l’istituzione dei ruoli unici di ricercatori e tecnologi, con conseguente soppressione della terza fascia; il reclutamento per concorso pubblico; maggiore autonomia nel reclutamento, vincolato a limiti finanziari e non a restrizioni della pianta organica; l’incentivo alla mobilità dei ricercatori specialmente da e verso le università; la semplificazione del rimborso delle spese di missione e di acquisto di beni e di servizi per la ricerca.
Dopo aver brevemente accennato alle ulteriori misure realizzate nei primi mesi del 2016 per le università e la ricerca, pone infine l’accento sulla necessità di dare dinamicità al sistema incrementandone l’attrattività nei confronti dei ricercatori. In tale contesto riferisce che è previsto un finanziamento aggiuntivo a favore di vincitori di bandi ERC che sceglieranno l’Italia quale sede di ricerca.
Il PRESIDENTE ringrazia il Ministro per l’articolata relazione. Nel constatare che residua un margine di tempo per iniziare il dibattito, ma non per concluderlo e per consentire la replica al Ministro, propone di svolgere interventi già nella giornata odierna per un massimo di cinque minuti, ferma restando la possibilità di proseguire la discussione in un’altra seduta da concordare con il Ministro. Sulla base di un metodo già sperimentato in una pregressa audizione del Ministro inerente l’attuazione delle misure della cosiddetta “Buona scuola”, prospetta comunque la possibilità di far pervenire quesiti scritti onde favorire la replica da parte del Ministro.
Conviene la Commissione.
Seguono quesiti da parte dei senatori.
Il senatore MARTINI (PD) giudica stimolanti i temi affrontati dal Ministro, che richiederebbero interventi assai ampi, per cui si riserva di dettagliare meglio per iscritto i propri quesiti. Nel domandare pertanto la disponibilità del Ministro a fornire un testo scritto sugli argomenti esposti, pone il problema dei tempi e dei modi del riordino dell’AFAM, ritenendo che alcune questioni vadano affrontate con urgenza. Tra queste, cita la situazione degli ex istituti pareggiati ed invita il Ministro a chiarire se intende procedere attraverso iniziative legislative parlamentari o governative.
Reputa altresì necessario comprendere come saranno realizzati gli accorpamenti tra le diverse istituzioni che si collocano in una via intermedia tra il livello comunale e quello regionale, secondo l’esempio francese illustrato dal Ministro. Occorre peraltro a suo avviso potenziare le connessioni con i licei musicali e la formazione pre-accademica.
Pur consapevole dell’esigenza di razionalizzazione e di semplificazione, sottolinea l’importanza di riordinare anche gli insegnamenti, mediante il supporto della struttura ministeriale. In ultima analisi, rileva con preoccupazione che tutti i concorsi internazionali di strumenti vengono vinti da cinesi e coreani, a dimostrazione di un elevato analfabetismo musicale in Italia.
Il presidente CONTE (AP (NCD-UDC)) chiede chiarimenti al Ministro sulla connessione tra le azioni del suo Dicastero e le disponibilità finanziarie del Ministero dell’economia e delle finanze per quanto attiene al comparto dell’AFAM.
Il senatore TOCCI (PD), riservandosi di intervenire in una prossima seduta, domanda se la somma aggiuntiva, pari a 500 milioni di euro, stanziata sul PNR sia già disponibile nel bilancio vigente, tenuto conto che non gli risulta presente. Si interroga quindi sulle modalità con cui viene realizzato tale impegno finanziario.
La senatrice PUGLISI (PD) manifesta a sua volta un ringraziamento al Ministro per l’apertura dimostrata in Commissione sulle possibili iniziative da intraprendere. Nel riservarsi di esporre per iscritto alcuni quesiti, concorda con la separazione tra i diversi livelli di formazione nel segmento di alta formazione soprattutto per diffondere la pratica della musica, purché ciò avvenga in un’ottica organica.
In merito alla governance, chiede di fare il punto anche sul riconoscimento dei bienni di specializzazione, sottolineando altresì che l’AFAM dovrebbe passare al sistema di contrattazione pubblicistica, come peraltro prospettato anche nell’ambito dell’audizione del ministro Marianna Madia.
Quanto alla ricerca, coglie l’occasione per ricordare che è all’esame della Commissione il disegno di legge n. 1873 che mira ad immettere nel sistema universitario risorse giovani. Occorre infatti semplificare le figure pre-ruolo, su cui la Commissione è pronta ad agire.
Il ministro Stefania GIANNINI, riservandosi di replicare compiutamente in una prossima seduta, chiarisce che le disponibilità economiche, quantificate in circa 35 milioni di euro, coprono solo la statizzazione degli ex istituti pareggiati. Ciò deve tuttavia essere inquadrato in un disegno più ampio di riordino, per il quale occorrono ulteriori stanziamenti.
Quanto all’incremento dei fondi sul PNR, fa presente che si tratta di uno stralcio di risorse dal Fondo di coesione che integra il budget disponibile e dovrà pertanto essere registrato nel bilancio.
Il PRESIDENTE propone di fissare a metà della settimana prossima il termine per l’invio di eventuali quesiti scritti, fermo restando che sarà concordata con il Ministro una nuova data per il seguito dell’audizione.
La senatrice PETRAGLIA (Misto-SEL) domanda a sua volta se è possibile acquisire un testo scritto dell’intervento del Ministro.
Il seguito della procedura informativa è dunque rinviato.