Fonte: ASI
Più qualità alla ricerca
Con l’approvazione dei decreti attuativi della Legge Madia sulla PA si rafforzano gli Enti di Ricerca
“Con questa riforma viene sancito il principio che a fronte di un’amministrazione efficiente e responsabile gli enti di ricerca avranno più autonomia nella gestione del bilancio e nell’assunzione del personale”, ha commentato il Presidente dell’ASI, Roberto Battiston. “La ricerca italiana grazie alle decisioni del Governo e del Ministro Giannini avrà la possibilità di confrontarsi al meglio con i nostri partner internazionali, sviluppando e sostenendo quella parte fondamentale dell’attività di ricerca che è rappresentata dal capitale umano. Con questo provvedimento potremmo attingere a nuove intelligenze in Italia e all’estero e aumentare così l’ efficacia e l’intensità dell’investimento sull’innovazione, il vero capitale della società in cui viviamo”.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri riporta tutti gli Enti pubblici sotto un comune riferimento normativo, eliminando molti dei vincoli previsti per la pubblica amministrazione ma inadatti a chi fa ricerca. Tra le varie novità introdotte, il decreto prevede il recepimento della carta Europea dei ricercatori per garantire più libertà di ricerca, portabilità dei progetti, valorizzazione professionale, adeguati sistemi di valutazione.
Il decreto prevede inoltre che gli Enti vengano svincolati dal ricorso obbligatorio al mercato elettronico per gli acquisti di attrezzature scientifiche, che vengano eliminati i controlli preventivi sui contratti per esperti e collaboratori professionali, e che possano dotarsi di regole più flessibili per le spese di missione.
Con i conti a posto arriveranno nuovi cervelli per aumentare la qualità e la quantità della ricerca italiana. È con questa logica che il Consiglio dei Ministri ha approvato la parte attuativa della legge Madia sul pubblico impiego che semplifica l’attività di 21 Enti pubblici di ricerca (EPR), di cui 14 vigilati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Per assumere un giovane ricercatore o tecnologo non dovranno più aspettare che si liberi una casella nella pianta organica, ma potranno farlo se avranno le risorse a disposizione entro il limite complessivo dell’80% del proprio bilancio (una norma già presente per gli atenei). I Piani Triennali di Attività (PTA) diventano gli strumenti di pianificazione anche del personale addetto alla ricerca, nel rispetto dell’autonomia degli Enti di Ricerca. Il decreto prevede anche lo sblocco del turnover al 100% che scatterà già nel 2017.