La relazione illustrativa allegata alla bozza di Decreto Legislativo cosiddetto “sblocca-ricerca”, richiama con grande evidenza l’autonomia e la terzietà degli enti pubblici di ricerca, sancita dall’articolo 33 della nostra Costituzione.
Peccato che nel testo del nuovo provvedimento il Governo mentre si affretta a cancellare per intero l’art. 8 della visionaria Legge Ruberti (L. 168/1989) – sempre leggermente indigesto a taluni alti dirigenti – si dimentica di richiamare esplicitamente proprio l’art. 33 della Carta.
Questa “svista” è più un problema di opportunità e “estetica” dal momento che dalla Costituzione, direttamente o indirettamente, discendono tutte le fonti produttive del diritto e dunque non è certo messa in discussione quella suprema “protezione” della libertà della scienza.
Non capisco completamente il tuo commento. La “svista” di dimenticare di citare l’art.33 la dice lunga sulla diciamo “fretta” con cui il decreto è stato stilato. E confesso che non mi stupisce affatto.
Cosa non capisco è la tua critica alla cancellazione dell’art.8 della (concordo pienamente sul “visionaria”) Ruberti che mi sembra sia sostituito completamente dall’art.3. Questo salvo non citare la comunità europea, oggi Unione, mi sembra concedere ampia autonomia addirittura lasciando agli Enti la possibilità di approvare comunque modifiche statutarie anche contro i pareri dei ministeri vigilanti come mi sembra sia previsto al comma 2 dell’art. 4.
Sì, fretta e anche una certa “allergia” alla protezione costituzionale