Ricerca, enti pubblici chiamati a dire la loro su semplificazione

Roma, 12 ott. (askanews) – La Conferenza dei Presidenti degli Enti pubblici di ricerca (Coper) – con il suo presidente Massimo Inguscio, alla guida del Cnr – insieme a rappresentanti di Enea, Isfol, Ispra, Iss e Istat saranno ascoltati domani alle 14 in audizione dalle commissioni riunite Cultura di Camera e Senato – presso l’Aula della Commissione Cultura della Camera – nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca.

Il provvedimento, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri il 25 agosto, punta ad aumentare l’autonomia degli EPR (21 in tutto, di cui 14 vigilati dal Miur) grazie a uno snellimento della burocrazia, a una maggiore autonomia nella gestione del budget e nell’assunzione del personale.

Un provvedimento accolto con soddisfazione dalla Coper che, all’indomani del via libera di Palazzo Chigi, aveva sottolineato con il suo presidente Inguscio, l’importanza del riconoscimento dell’autonomia e della terzietà degli Enti di ricerca “il loro ruolo strategico per il Paese e la loro specificità nell’ambito della pubblica amministrazione. Dopo più di venti anni – aveva detto Inguscio – si realizza anche per gli enti di ricerca dei vari ministeri la piena autonomia organizzativa gestionale di cui già godono le università”.

Un testo che comunque secondo gli Enti potrebbe essere migliorato. Ad esempio modificando la parte che riguarda il tetto alle spese del personale, fissato all’80%, oltre il quale scatta lo stop alle assunzioni, che di fatto potrebbe bloccare l’ingresso di nuovo personale. Altri punti che secondo Coper dovrebbero essere inseriti nello schema di decreto: l’esenzione Iva sulle attrezzature scientifiche e dell’Irap sui contratti a tempo determinato dei ricercatori. Misure previste nella bozza del dlgs poi però stralciate per mancanza di copertura.

3 pensieri su “Ricerca, enti pubblici chiamati a dire la loro su semplificazione

  1. “Dopo più di venti anni – aveva detto Inguscio – si realizza anche per gli enti di ricerca dei vari ministeri la piena autonomia organizzativa gestionale di cui già godono le università”

    io personalmente non me ne sono accorto. Ieri ho finito l’iter per un acquisto da 2000 euro. La determina a pubblicare e’ del 17 luglio. Speso un paio di giorni lavorativi (integrale) e riempito e firmato non so quanti moduli elettronici/cartacei. Se penso che quando iniziai bastava un foglietto verde e l’offerta mi vien da piangere.

    E a parte le lamentele felice di constatare il come Inguscio si esprime, come presidente degli Coper, sugli EPR. Lontano anni luce dal concetto che e’ un collega che, momentaneamente e’ a capo di una comunità, di pari, che fa ricerca.

      • E si felice ! Non posso che essere felice, devo avere un atteggiamento positivo e credere nel radioso futuro che ci aspetta. Perché’ non e’ forse vera la narrazione di Inguscio che la politica ha finalmente riconosciuto “il loro ruolo strategico per il Paese e la loro specificità nell’ambito della pubblica amministrazione”. Non e’ forse vero che il coper si e’ battuto fino alla morte per il riconoscimento del ruolo giuridico dei ricercatori ? …

        No questa ultima non e’ vera, ma io devo essere felice lo stesso … per non diventare catatonico …

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