La lettera. La ministra: un piano per più anni, già sbloccato in parte il turn over
di VALERIA FEDELI
Gentile dottor Piermattei,
ho letto la sua lettera che mi ha molto colpita e che merita una risposta. Partendo dalla sua vicenda, lei tocca un tema cruciale per ogni Paese che vuole investire sui talenti: quello delle opportunità che è in grado o meno di offrire alle giovani e ai giovani meritevoli. Sono d’accordo con lei: sulla meritocrazia, negli ultimi anni, è stata fatta molta retorica…
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Purtroppo l’unico modo di lasciare spazio ai giovani è…andarsene via! Andarsene dai posti di potere, dalle stanze che decidono, dove tutti sono stati messi da altri per eseguire e non per pensare e trasmettere conoscenza. E, purtroppo, il pulpito da cui la ministra parla è uno di quelli. Mi sono stancato di sentire parlare di cervelli che scappano e che rientrano e che la meritocrazia sia il toccasana (sappiamo tutti come vanno i concorsi interni ed esterni….). Anche con dei fuoriclasse si perde se non si ha un collettivo ed un buon allenatore che organizza il lavoro e la squadra. Basta con questa retorica! Hanno riempito i posti di dirigenza della ricerca (e non solo) di loro accoliti fedeli, conformisti e ignoranti (molto spesso stupidi) ed ora ci lamentiamo che non funziona. Andatevene. Andiamocene e lasciamo ai giovani le macerie di qualcosa di grande che la generazione uscita dalla guerra ci aveva lasciato. Via.