Fonte: Business Insider
Interrogazioni parlamentari di critica per la conferma del vertice. Dichiarazioni pubbliche di stima per il riconfermato presidente.
C’è dibattito all’interno del Movimento 5 Stelle sulla scelta del precedente governo, presieduto da Paolo Gentiloni, di confermare alla presidenza dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) Roberto Battiston, che ha avuto il plauso dei governi di centrosinistra.
L’Asi è l’ente che gestisce 500 milioni di fondi pubblici all’anno ed è per certi versi il cuore di un indotto economico che nel nostro Paese vale 1,6 miliardi.
Il 9 maggio scorso, dopo le elezioni politiche e il successo del Movimento 5 Stelle e della Lega, l’Asi comunica: “Oggi il Professor Roberto Battiston ha ricevuto il decreto che lo nomina nuovo Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. La nomina è stata decisa dalla Ministra per l’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli, al termine di una procedura di selezione iniziata il primo febbraio”.
“Ringrazio la Ministra e il Governo per la nomina alla guida dell’Asi”, mise per iscritto Battiston: “Questi quattro anni sono stati molto importanti perché hanno consentito la riorganizzazione e il rafforzamento del settore spaziale italiano che si conferma un punto di riferimento scientifico, tecnologico e industriale a livello mondiale. Grazie ad una serie di accordi internazionali e alle capacità della nostra industria, oggi l’Italia è al centro dei più importanti cambiamenti innescati dalla new space economy”.
La procedura di nomina
Con un decreto ministeriale del 10 novembre 2017 era stato stato costituito il comitato con il compito di definire le modalità e i termini per la presentazione delle candidature per la selezione dei presidenti degli enti di ricerca vigilati dal Miur. Il comitato era composto da Lamberto Maffei, professore emerito di neurobiologia presso la scuola Normale di Pisa e vicepresidente dell’accademia nazionale del Lincei (coordinatore), Fabiola Gianotti, direttore generale del Conseil europèen pour la recherche nuclèaire (Cern); Mauro Ferrari, esperto in nanotecnologie e bioingengeria applicate alla medicina, presidente e amministratore delegato dello Houston methodist research institute e direttore dell’Institute of academic medicine; Lucia Votano, dirigente di ricerca presso l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn); Aldo Sandulli, professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Nomina e polemiche
La conferma di Battiston è arrivata dopo la selezione effettuata dal comitato di esperti nominati dal Miur che ha selezionato una terna di candidati lo scorso 18 aprile. Ma la procedura, e la tempistica, sono criticate in ambienti della maggioranza di governo: secondo alcuni tecnici che sono al lavoro sul dossier su input di alcuni politici sia del Movimento 5 Stelle che della Lega, ci sarebbero dubbi sulla validità della procedura e anche sul rispetto della legge che prevede un passaggio delle commissioni parlamentari competenti. Rilievi che ora sono al vaglio del livello politico: la delega sull’aerospazio è appannaggio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega). Sull’Asi, comunque, hanno voce in capitolo in varia forma il ministero dell’Istruzione e della Ricerca, il dicastero dello Sviluppo economico e pure del ministero delle Infrastrutture (dove si cerca di fa rientrare alcune competenze negli anni cedute ad altri dicasteri).
Le parole di Tofalo (Difesa)
Ma non tutti concordano nella maggioranza con le perplessità sulla conferma di Battiston. Il quale Battiston, quattro anni fa, aveva preso le redini dell’Agenzia spaziale in un periodo nero, dopo lo scandalo scoppiato in seguito alle indagini per corruzione e concussione a carico dell’ex presidente Enrico Saggese, finito agli arresti domiciliari nel 2014.
Significative in questo senso le parole il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo del 4 luglio, giorno delle celebrazioni per i 30 anni dell’Asi: “Quando tra qualche anno un’altra Agenzia spaziale si troverà a festeggiare il suo anniversario, mi piacerebbe che ci fosse in collegamento Roberto Battiston come direttore dell’Esa perché non siamo secondi a nessuno”, ha detto Tofalo, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle capitanato da Luigi Di Maio.
Sbuffi e critiche
Secondo ambienti pentastellati del dicastero della Difesa retto da Elisabetta Trenta, “occorre che l’Italia giochi bene la carta dell’Esa, per non lasciare la strada libera a Germania e Francia“. Dunque l’espressione di Tofalo andrebbe così letta: la frase era riferita sì a Battiston, ma il concetto essenziale è potenziare anche in questo comparto l’Italia in Europa al di là del singolo.
Aggiunge una fonte al corrente del dossier che chiede l’anonimato: “Siamo di fronte ad una vera diarchia franco-tedesca in Esa. C’è da chiedersi perché l’Italia, già bastonata in occasione della distribuzione dei Direttorati e di tutto quanto è seguito a questa prima sconfitta, non abbia rivendicato per sé la Presidenza dell’Esa”.
I numeri e i rilievi
Il nostro Paese da diversi anni è uno dei leader mondiali nello spazio: è il terzo contributore dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che coordina i progetti dei 22 Stati membri, e il sesto paese per produzione di articoli scientifici più citati nel campo delle scienze spaziali. E vanta ottime performance nella conquista dei fondi per la ricerca messi in palio dalla Ue, ha scritto il Sole 24 Ore: “Nel periodo 2014-2017 (dati di medio-termine della programmazione 2014-2020 del programma Horizon), l’Italia ha ottenuto un sovra-ritorno di 276 milioni di euro. Considerando che la contribuzione italiana al bilancio del piano Ue è stata di circa il 12%, il sistema spaziale italiano ha ricevuto indietro un 16%, mettendo in sostanza a segno un più 4 per cento”. Ci sono «molti progetti in sviluppo e altri da lanciare» e la continuità di esercizio per l’Asi è «positiva, costruttiva e utile perché permette di proseguire lungo la strada intrapresa finora», ha spiegato Battiston subito dopo la notizia della sua conferma al vertice dell’Agenzia.
Fa invece notare un addetto ai lavori che maneggia i numeri e la contabilità del comparto: “Oggi l’Italia, benché terzo contributore, conta meno di piccoli paesi come Austria, Svizzera e Olanda che finanziano al bilancio Esa con quote irrisorie rispetto a noi”.
La figura di Battiston
Nato a Trento nel 1956, sposato, quattro figli, Battiston è ordinario di fisica sperimentale all’università di Trento. E anche sul legame con l’ateneo di Trento si concentra un’interrogazione parlamentare del senatore M5S Gianluca Castaldi, che invoca “trasparenza nelle nomine all’Agenzia spaziale italiana” ed evoca “conflitti di interesse ed irregolarità”.
“Il professor Battiston – si legge nell’interrogazione del pentastellato Castaldi – il 21 settembre 2016 viene nominato dall’Università degli studi di Trento come ‘professore con doppia appartenenza’, in uscita presso l’Asi. Il trattamento economico del prof. Battiston è di 135.392,00 euro annui, trasferiti dall’Asi all’Università degli studi di Trento. La data si scadenza di tale convenzione è stabilità al 16 maggio 2018. Il 1° febbraio 2018, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, pubblica l’avviso di chiamata pubblica alla candidatura per presidente e componente del cda Asi. Il limite per la presentazione delle domande è stabilito al trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione dell’avviso. Il 9 maggio 2018 viene confermato il professor Battiston quale presidente dell’Asi” Nell’interrogazione, il senatore di Vasto chiede al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, “se siano ravvisabili eventuali conflitti di interesse e irregolarità”.
come faccia il nipote di Romano Prodi a contrastare Francia e Germania, lui che ha porto loro le chiappe dell’Italia, Dio solo lo sa…