L’Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia (ADI) ha calcolato che dal 2007 i posti banditi sono diminuiti del 43,4%. In particolare, il Nord ne ha persi il 37%, il Centro il 41,2% ed il Mezzogiorno il 55,5%. In un solo anno, a livello nazionale, i posti banditi sono passati da 9.288 del 2017 a 8.960 del 2018 (-3,5%)…
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A prima vista sembrerebbe che lo scandalo dei posti di dottorato non finanziati sia la causa della diminuzione dei posti complessivi. Non tutto il male viene per nuocere. Semmai ADI dovrebbe chiedere la cancellazione del dottorato senza borsa, e che il numero di borse sia incrementato di quelle 1500 borse mancanti. Conosco le motivazioni con cui sono stati giustificati i dottorati senza borsa, e vanno respinte in blocco. Ogni dottorando deve avere la sua borsa, se vuole rinunciarvi -per motivi personali- puo’ avere l’opzione ma queste non devono essere considerati “posti aggiuntivi”. E’ il primo passo (e non da poco) per l’autoprecarizzazione, che va a braccetto con la svalutazione del proprio lavoro.
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