di Marzio Bartoloni ed Eugenio Bruno
L’Italia si conferma avara sulla ricerca. Sia quando gestisce fondi propri sia quando maneggia quelli altrui. Come testimoniano le ultime statistiche sull’attuazione del programma nazionale della ricerca (Pnr) 2015-2020 – con 1,7 miliardi spesi in tre anni sui 2,4 a disposizione – e sull’utilizzo del piano europeo Horizon 2020, di cui abbiamo intercettato appena l’8 per cento. Numeri su cui il governo giallorosso dovrebbe riflettere. Anche perché ha due compiti davanti a sé. Il primo – mettere a punto il nuovo Pnr 2021-2027 – lo ha ereditato dall’esecutivo precedente; il secondo se l’è dato da solo annunciando l’arrivo di un collegato alla legge di bilancio per istituire un’Agenzia nazionale ad hoc. Senza un cambio di passo resteremo indietro nella classifica Ue per investimenti in R&S, con il nostro 1,35% sul Pil contro un obiettivo dichiarato del 3% entro il 2020…
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