di Francesco Sylos Labini | 15 maggio 2012
Abbiamo già discusso in questo blog i problemi connessi alla valutazione della ricerca ed in particolare alla valutazione di tutta l’accademia (università ed enti di ricerca) attraverso la valutazione qualità della ricerca (vqr) promossa dall’agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Più passa il tempo e più la critica all’operazione si rinforza di nuove voci: in particolare ieri se ne è aggiunta una, al di sopra di ogni sospetto per autorevolezza.
Si può, infatti, sostenere che le critiche mosse dalla federazione dei lavoratori della conoscenza della CGIL siano strumentali in quanto animate dal fine ultimo di opporsi alla valutazione “senza se e senza ma”. Lo stesso magari si può dire della campagna per il boicottaggio del vqr promossa da articolo 33, un’associazione di ricercatori degli enti di ricerca.
Anche l’astensione di una parte dei ricercatori e dei tecnologi del CNR dalla valutazione dell’Anvur, può destare il sospetto di essere stata promossa da un’altra associazione di “fannulloni” che non vuole farsi valutare, l’associazione nazionale professionale per la ricerca… (continua a leggere su Il Fatto Quotidiano)