INFN: bilancio 2010 (parte 1)

Fine anno, tempo di bilanci; anche dal particolare punto di vista di un ricercatore INFN l’appuntamento con il sommario dell’anno appena passato e` inevitabile.

Anche se puo` sembrare che il 2010 sia stato un anno interlocutorio, in realta` si e` trattato di un anno di grandi cambiamenti. Certo, molti di questi cambiamenti non sono maturi o mostreranno tutte le conseguenze ed implicazioni solo nei mesi o addirittura anni a venire, ma non possiamo non elencare almeno cinque tra quelli che risaltano di piu` (mescolando liberamente la Scienza con aspetti piu` prosaici, come l’organizzazione degli Enti di Ricerca, le condizioni di lavoro dei ricercatori, il reclutamento, eccetera):

  1. la (ri)partenza dell’LHC (Large Hadron Collider), al CERN di Ginevra: dopo la falsa partenza del settembre 2009, l’acceleratore e` ripartito con successo, permettendo agli esperimenti di riportare i primi importanti risultati;
  2. il riordino degli Enti Pubblici di Ricerca, con l’avvio della fase “costituente” di scrittura (o riscrittura) degli Statuti e dei Regolamenti, che naturalmente ha coinvolto e coinvolge anche l’INFN; tra l’altro uno degli effetti del Decreto Legislativo 213/2009 (pubblicato il 2 gennaio 2010) e` stato il “congelamento” di tutte le cariche dell’INFN, fino all’espletamento del percorso di riordino (ancora non concluso);
  3. la nuova manovra finanziaria, arrivata il 31 maggio 2010 sotto forma di Decreto Legge (il n. 78/2010) poi convertito in legge il 30 luglio (la n. 122/2010), con il suo carico di “sacrifici” per gli enti di ricerca e per i ricercatori: dal blocco per tre anni del contratto (e delle progressioni salariali), al taglio del 50% delle spese di missione, dalla riduzione dei contratti a tempo determinato (del 50% rispetto al 2009), al quasi blocco del turnover (1 assunzione ogni 5 pensionamenti);
  4. la chiusura di una fase di precariato, per molti ricercatori (dopo le stabilizzazioni soprattutto di tecnici ed amministrativi e tecnologi nell’anno precedente), con l’espletamento del concorso nazionale per l’assunzione di 37 unita` (quelle del piano straordinario di reclutamento avviato nel 2007 dal ministro Mussi);
  5. la luce verde da parte del MIUR del progetto Super-B, un nuovo, ambizioso acceleratore di particelle, da realizzare nell’area romana, una nuova “fabbrica” di particelle per lo studio della fisica del “sapore” (una “super flavour factory”), con l’approccio complementare dell’alta intensita` rispetto all’approccio di energie sempre piu` elevate dell’LHC, arrivata con il Decreto Ministeriale che annualmente ripartisce il fondo di finanziamento ordinario tra gli Enti Pubblici di Ricerca.

LHCRiguardo ai risultati dell’LHC, non vorrei entrare nel merito degli importanti risultati ottenuti gia` con le prime “collisioni”, nella fase iniziale di messa in funzione dell’acceleratore, e dunque necessariamente a energia inferiore a quella massima (3.5 TeV + 3.5 TeV, rispetto ai 7 TeV + 7 TeV nominali) e a luminosita` ridotta a quella di progetto. Rimando non solo per un’ottima raccolta di notizie aggiornate, ma anche per articoli a carattere divulgativo, al sito ufficiale a cura dell’INFN: http://www.infn.it/lhcitalia/.

Mi preme invece sottolineare come l’avvio molto positivo dell’acceleratore rappresenti davvero una pietra miliare per il mondo della fisica delle particelle elementari: non solo termina la lunga parentesi (la “traversata del deserto”) iniziata nel 2000 con la chiusura del precedente, glorioso acceleratore, il Large Electron Positron collider (LEP), e che ha lasciato la frontiera dell’energia al solo Tevatron negli Stati Uniti (al Fermilab, Batavia, Illinois), ma davvero si apre un nuovo capitolo in questa branca della ricerca scientifica.

In questi ultimi anni, infatti, i risultati sul cosiddetto “Modello Standard” delle particelle elementari venivano raffinati e confermati con precisione incredibile da una serie di esperimenti di “fisica del sapore“, ovvero con lo studio ad alta statistica delle proprieta` di decadimento dei quark. Sono stati gli anni d’oro delle B-factories in USA (Babar) e Giappone (Belle), e degli esperimenti di fisica dei Kaoni: NA48 (all’SPS del CERN), KLOE (ai Laboratori di Frascati dell’INFN), e KTEV (al Fermilab); programmi che nel frattempo sono giunti tutti a conclusione, in attesa del futuro: prossimo, con i nuovi esperimenti NA62 al CERN, KOTO a J-PARC in Giappone e KLOE-2 a Frascati, e un po’ piu` avanti nel tempo, la Super-B.

I risultati a cui giungeranno gli esperimenti ad LHC naturalmente non li conosciamo, ma ci aspettiamo che in ogni caso, sia che venga scoperto il sempre piu` inafferrabile bosone di Higgs, sia che venga escluso definitivamente (e clamorosamente), sia che appaiano nuove particelle come manifestazioni delle estensioni “super-simmetriche” del Modello Standard o fenomeni ancora piu` “esotici”, si aprira` un nuovo capitolo per la fisica delle alte energie (o in altre parole, del sempre piu` piccolo), con il suo inevitabile, sempre ricco corollario di ricadute tecnologiche e di innovazione.

In chiusura qualche link in italiano…

  • Due pareri notevolmente piu` autorevoli del mio (il presidente dell’INFN Petronzio e il vice direttore generale del CERN Bertolucci)
  • Un articolo del Corriere della Sera sulle speranze di osservazione precoce dell’Higgs
  • Un po’ di “zuppa primordiale” ovvero il fenomeno del “jet quenching

e in inglese…

  • L’annuncio della rivelazione dell’effetto di “jet quenching”
  • LHC in pillole dal sito ufficiale del CERN

Un pensiero su “INFN: bilancio 2010 (parte 1)

  1. Senza dimenticare che nel 2010 sono diventate quattro su quattro le spokesperson dei grandi esperimenti LHC, tra i quali Campana (LHCb) e Giubellino (ALICE) sono dirigenti di ricerca INFN e Tonelli (CMS) professore ordinario associato all’INFN.

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