di Gianni Trovati
Sarà il comparto ricerca a subire la sforbiciata più profonda per la cura miliardaria che la legge di stabilità sta per servire al ministero dell’Istruzione; per il fondo di finanziamento ordinario delle università, invece, appare inevitabile la riduzione da 170 milioni di euro già “contabilizzata”, e legata all’esaurimento dei piani straordinari di assunzione dei ricercatori associati, mentre nella scuola la partita si gioca sulle stabilizzazioni dei precari promesse dal Governo.
Si profila così il quadro dei tagli in arrivo con la legge di stabilità che sarà presentata oggi. La richiesta per il ministero dell’Istruzione era da un miliardo di euro, quasi un quarto della stretta totale imposta dalla nuova spending review ai vari componenti del Governo, ma le ultime trattative dovrebbero averla dimezzata, assestandola a 500 milioni. A livello complessivo, nelle intenzioni governative il taglio sarà più che “compensato” da un’assegnazione da un miliardo per l’assunzione degli insegnanti precari, ma è ovvio che un meccanismo di questo tipo colpirà duramente gli altri settori seguiti dal ministero…
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