(AGI) – Roma, 19 apr. – Eccellere, cooperare e competere.
Questi sono i tre obiettivi ambiziosi che si prefigge di perseguire il nuovo Programma Nazionale della Ricerca (Pnr) 2011-2013, presentati questa mattina a Roma dal ministro dell’Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini.
Obiettivi, questi, abbracciati dai principali enti di ricerca del nostro paese, gli stessi coinvolti nei 14 ‘Progetti Bandiera’ considerati prioritari nel nuovo programma. ”I Progetti Bandiera – ha commentato Luciano Maiani, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) – sono una grande occasione e opportunità per coniugare la ricerca fondamentale con l’innovazione nelle imprese. Allo stesso tempo è una grande sfida. Sono progetti che devono essere aperti alle università e alle imprese. Al momento le risorse destinate ai progetti sono state messe in gran parte dagli enti che hanno risparmiato”.
Il Cnr è il referente principali di buona parte dei progetti bandiera: da ‘EpiGen-EPIGENOMICA’ che riguarda gli avanzamenti nella teoria del sequenziamento del DNA e RNA a ‘La fabbrica del futuro’ che è orientato a un nuovo sviluppo sostenibile dell’ambiente manifatturiero per promuovere in particolare il Made in Italy; da ‘Nanomax’ che prevede lo sviluppo di una piattaforma innovativa automatizzata a contenuto nanotecnologico per la diagnostica emergente molecolare multiparametrica in vitro, a ‘InterOmics’ che riguarda lo sviluppo di una piattaforma integrata di conoscenze pluridisciplinari per l’applicazione delle scienze ‘omiche’ alla definizione di biomarcatori e profili diagnostici, predittivi e teranostici. Progetto di punta coordinato dal Cnr è infine ‘Ritmare-Ricerca italiana per il mare’. ”E’ un progetto che riguarda il mare – ha spiegato Maiani – in tutti i suoi aspetti: dalla cantieristica allo studio del fondo del mare e dei fenomeni fino all’oceanografia”.
Per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) il progetto di punta è il ‘Super B factory’. ‘‘Si tratta di un nuovo e avanzatissimo acceleratore – ha spiegato Petronzio, presidente dell’Infn – per elettroni e positroni ad alta luminosità in grado di rispondere a esigenze di ricerca di base e di fisica applicata. E’ un’opzione italiana che potrebbe avere ricadute importante nei prossimi 15-20 anni, anche se l’esperimento vero e proprio durerà 5-6 anni”.
Anche nel nuovo Pnr lo spazio si aggiudica una quota importante. ”Abbiamo più volte dimostrato – ha detto Errico Saggese, presidente dell’Asi – le potenzialità dei satelliti di COSMO-SkyMed, in quest’ultimo periodo puntati soprattutto sull’impianto giapponese di Fukushima”.
Infine, è soddisfatto del nuovo Pnr anche Marco Mancini, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), secondo cui si sta andando verso la direzione giusta per attirare cervelli in Italia. ”Bisogna offrire strutture e infrastrutture – ha detto – per attirare cervelli nel nostro paese. Il problema infatti non è tanto la fuga quanto l’incapacità di offrire opportunità a scienziati di altri paesi. Il Pnr sembra però che abbia intrapreso la strada giusta”.
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