“Siamo tornati e siamo pentiti”

“Siamo tornati e siamo pentiti”
Boomerang per i cervelli rientrati

Sono 23 ricercatori. Li ha riportati in Italia il programma Rita Levi Montalcini, costato 6 milioni di euro di fondi pubblici. E ora lanciano un grido d’allarme: “Cambiate le carte in tavola”, ed è in forse la continuità del loro lavoro nei dipartimenti

di CLAUDIA CUCCHIARATO

"Siamo tornati e siamo pentiti" Boomerang per i cervelli rientrati

(fotogramma)

A volte ritornano. È questo il titolo, apparentemente ricco di speranza e ottimismo, della lettera che un gruppo di ricercatori ha scritto, invece, per denunciare l’incertezza a cui sono stati condannati a meno di due anni dalla data del ritorno nel nostro paese. Studiavano, insegnavano e in molti casi accumulavano premi e brevetti nelle migliori università del pianeta. Erano bravi: alcuni tra i nostri migliori cervelli all’estero. E sono stati riportati a casa, in pompa magna, con un progetto lanciato nel 2009 dall’ex ministro Gelmini e intitolato al Premio Nobel Rita Levi Montalcini. Un progetto di “Rientro di Cervelli” nato con le migliori intenzioni, per il quale il ministero ha investito più di 6 milioni di euro, senza contare il risparmio fiscale di cui hanno goduto i ricercatori del programma: tassati solo sul 10% del loro stipendio. Ma che oggi, come spesso accade in questo bizzarro paese, potrebbe diventare un boomerang sia per chi l’ha proposto sia per chi se n’è beneficiato…

(continua su repubblica.it)

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