Disastro Giappone: radionuclidi rivelati da gruppo INFN Milano

da climascienza.it

Scritto da Valentina Arcovio

Roma – Iodio 131, Cesio 134 e Cesio 137. Sono questi i radionuclidi che i sistemi di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha rilevato nelle masse d’aria arrivate in Italia dal Giappone. ”Venerdi’ non abbiamo visto nulla – ha spiegato Ezio Previtali dell’Infn di Milano – e poi da sabato i nostri sistemi hanno iniziato chiaramente a rilevare la presenza di radionuclidi”. Le masse d’aria provenienti dalla centrale di Fukushima erano attese già da giovedì scorso. Sono arrivate con qualche giorno di ritardo, sabato.

Lo Iodio 131 e’ il radionuclide piu’ rilevato. ”Dai nostri strumenti – ha detto lo scienziato – si vede nettamente. Le concentrazioni di Iodio 131 sono comunque piu’ di 300 mila volte in meno di quelle rilevate dopo il disastro di Chernobyl, cioe’ all’incirca 40-50 microbecquerel per metro cubo”.

Variazioni dal fondo naturale sono state rilevate anche per il Cesio 134. ”Abbiamo rilevato concentrazioni molto piu’ basse di Cesio 134 rispetto allo Iodio 131 – ha detto Previtali – ma comunque ne abbiamo rilevato all’incirca 1 microbecquerel per metro cubo. Lo abbiamo visto perche’ nel fondo naturale non ce ne sta tanto visto che dopo 2 anni si esaurisce”.

Meno chiari invece le rilevazioni di Cesio 137. ”La presenza di questo radionuclide – ha sottolineato Previteli – non e’ cosi’ significativa rispetto al fondo naturale. Le concentrazioni sono di circa 1 milione in meno rispetto a Chernobyl”.

Comunicato Ispra

L’ISPRA e il sistema  delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell’Ambiente effettua il monitoraggio della radioattività ambientale. Sin dal 12 marzo 2011, l’ISPRA ha richiesto di intensificare le misure di particolato atmosferico allo scopo di monitorare l’andamento di una eventuale presenza di radioattività in aria riconducibile all’incidente nella centrale di Fukushima in Giappone. Vengono effettuate misure giornaliere con particolare riguardo alla presenza degli isotopi Iodio 131 e Cesio 137. È stato anche richiesto di effettuare misure di deposizione al suolo con cadenza settimanale.

I risultati delle misure relative ai campionamenti effettuati tra il 23 e il 27 marzo dall’ARPA Piemonte, dall’ARPA Valle d’Aosta, dall’ARPA Bolzano e dall’ARPA Lombardia hanno evidenziato in alcuni campioni la presenza di piccole tracce di Iodio 131, dell’ordine del decimillesimo o centomillesimo di Bq/m3. Inoltre, l’ARPA Friuli  Venezia Giulia ha effettuato una stima di deposizione al suolo. Il dettaglio dei dati sarà inserito a breve sul sito WEB  dell’ISPRA.

Le suddette concentrazioni risultano di 1-2 ordini di grandezza inferiori a quelle rilevate nei giorni scorsi negli Stati Uniti ed in Canada. Esse sono altresì analoghe a quelle rilevate in Francia dall’Istituto di Radioprotezione e Sicurezza Nucleare (IRSN) nei giorni dal 24 al 26 marzo. Tali valori non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.

Si conferma che, sino ad oggi, la rete automatica di monitoraggio dell’intensità di dose gamma in aria dell’ISPRA non ha rilevato valori anomali rispetto alle normali fluttuazioni del fondo ambientale locale.

 

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